Trinchera: "Corvino è a Milano per cedere tre giocatori. Non abbiamo smantellato l'11 titolare"
Il direttore sportivo del Lecce ha fatto il punto sul mercato a due giorni e mezzo dalla chiusura
Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce, ha fatto il punto sul mercato a due giorni e mezzo dalla chiusura.
Una comunicazione di servizio, un breve riepilogo. Corvino è a Milano, io sono rientrato ieri. Lui si prodiga nel cercare di fare uscire i ragazzi che non hanno trovato spazio: Faticanti, Daka e Lemmens. È rimasto a Milano per questo motivo, i ragazzi hanno rifiutato delle soluzioni.
Contiamo 10 acquisti. In ogni reparto abbiamo almeno due giocatori per ogni ruolo. Abbiamo rimpiazzato Pongracic con Gaspar che è un nazionale angolano. Jean è un ragazzo giovane che ha dimostrato in Francia il suo valore. Guilbert è un giocatore d'esperienza e così come Pelmard è un ragazzo duttile.
A centrocampo abbiamo inserito Pierret, poi Coulibaly che conoscete benissimo. Marchwinski è un talento naturale che bisogna aspettare per inserirlo nella giusta maniera. Morente è un giocatore tecnicamente molto valido.
Siamo convinti che Rebic possa darci un grande contributo. Ha grandi motivazioni. Lo zoccolo duro lo abbiamo mantenuto. In merito agli esterni possiamo dire che Gotti vede in Dorgu grande potenziale e noi siamo d'accordo.
Siamo reduci da due sconfitte contro due grandi squadre. La cessione di Gendrey è straordinaria. A Lecce si è bravi a criticare quando arrivano giocatori poco noti in Italia. A nostro modo di vedere abbiamo migliorato quel ruolo con Guilbert e Pelmard.
Ci dobbiamo affidare al virtuosismo, il mercato è difficile per tutti. C'è carenza di giocatori forti, c'è carenza di difensori centrali validi. Lecce si contraddistingue per l'entusiasmo e non bisognare gridare allo scandalo per due sconfitte o qualche acquisto poco noto.
Ci contraddistingue il lavoro quotidiano. Io vedo le cose con ottimismo. Sono rimasti 8 titolari su 11 e sarebbe riduttivo pensare che abbiamo smantellato. Quando si creano occasioni come per Gendrey e Pongracic non mettiamo il freno ai giocatori. Bisogna tenere conto non solo dei cartellini ma anche dei monte ingaggi e degli equilibri dello spogliatoio.