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Dura presa di posizione da parte dei sindaci di Surbo e Trepuzzi contro il comune di Lecce. Nel consiglio comunale dello scorso 26 novembre, infatti, la sindaca del capoluogo salentino Adriana Poli Bortone, assieme alla sua giunta comunale, ha bocciato la mozione presentata dai primi cittadini di Surbo, Ronny Trio, e di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, i quali avevano chiesto all’amministrazione comunale leccese di approfondire l’impatto ambientale che porterebbe la produzione di biometano in località Cafore. 

La presa di posizione in un comunicato stampa

La decisione della sindaca e dei consiglieri comunali di maggioranza ha lasciato perplessi i due amministratori comunali che, in un comunicato stampa congiunto, hanno espresso profonda delusione per l’atteggiamento di chiusura da parte della maggioranza di centrodestra del consiglio comunale di Lecce. Eppure, i due primi cittadini avevano avuto anche l’appoggio da parte dei consiglieri di opposizione del capoluogo leccese, che si sono uniti nella richiesta di una maggiore trasparenza da parte della maggioranza sul tema, senza però ottenere risposta.

Nel comunicato stampa, inoltre, Ronny Trio e Giuseppe Taurino hanno espresso una forte delusione nei confronti della mancata risposta alla loro richiesta di partecipare alla Conferenza dei Servizi. L'incontro, a loro modo di vedere, avrebbe potuto rappresentare un importante occasione di confronto democratico, di modo che possano denunciare personalmente le molteplici criticità ambientali che porterebbe un impianto così impattante per i territori.

Nonostante la profonda delusione, i due primi cittadini non vogliono arrendersi e promettono di continuare a lottare per la tutela dei propri territori e della salute dei loro cittadini, nonostante la chiusura istituzionale della sindaca e della maggioranza del consiglio.

L'impianto di biometano e un inutile spreco di territorio

La costruzione dell'impianto a biometano occuperebbe una superificie di oltre 500 ettari, a circa 540 metri dall'Abbazia di Cerrate. Questo, oltre a rappresentare un rischio per la salute dei visitatori, rappresenterebbe un inutile spreco di terreno nelle vicinanze di uno dei monumenti più belli della provincia di Lecce, dal 2012 tutelato dal Fondo Ambientale Italiano.

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