Lepore, rigore decisivo e Lecco in finale. Cosenza lo esalta: "Per tanti avevi già smesso"
A 37 anni l'ex capitano è ancora decisivo
Giovedì thriller in Serie C: entrambe le semifinali play-off sono terminate ai calci di rigore. Come da regolamento, si sono giocate le gare di ritorno ed è regnato l’equilibrio, sia in Cesena-Lecco sia in Pescara-Foggia.
Nella prima partita, si è ritagliato un ruolo da protagonista un ex Lecce. Parliamo di Franco Lepore, ex capitano dei giallorossi dal sangue salentino, che dopo aver giocato 120 minuti ha calciato il rigore decisivo, che ha consentito al suo Lecco di volare in finale play-off.
Lì affronterà un ex allenatore del Lecce.
Lo avrebbe fatto a prescindere dal risultato dell’altra semifinale, dato che si trattava di Pescara-Foggia, Zeman contro Delio Rossi. Allenatori navigata e partita spettacolare, incredibile come tutto il percorso avuto dai rossoneri nei play-off. Il Foggia ha prima rimontato ben 3 gol al Cerignola, poi 2 al Crotone e infine 2 al Pescara. Ieri gli ospiti hanno segnato al 97esimo e al 115esimo, portando i padroni di casa ai calci di rigore, dove a passare sono stati proprio gli uomini di Delio Rossi, in lacrime al termine della gara.
Sarà Lepore contro Delio Rossi, dunque, la finale che deciderà la quarta promossa in Serie B.
Una vera e propria favola per l'ex capitano del Lecce, che a 37 anni ha giocato tempi regolamentari e supplementari risultando decisivo. Il difensore aveva faticato a trovare una squadra nel 2021, dato che la firma con la Pergolettese arrivò solo a novembre. Quest'estate il Lecco ha puntato su di lui e non è rimasto deluso. Nessuna sorpresa per il suo amico Ciccio Cosenza, che su Instagram ha esaltato l'obiettivo raggiunto da Checco:
“Mio capitano e fratello. Due anni fa non lo voleva nessuno perchè dicevano fosse troppo vecchio. Ieri, dopo un'annata incredibile, 120 minuti da leone, ha insegnato a tutti cosa significa per l'ennesima volta essere un professionista vero, garantendosi la possibilità di disputare la finale play-off per vincere il campionato. Per tanti avevi già smesso. Per me e i tuoi ex compagni sei solo orgoglio. La carta di identità può essere solo un privilegio, non un problema”.