L’obiettivo è scrivere la storia: parola di Saverio Sticchi Damiani
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Le parole del presidente a PL Talk per caricare l'ambiente in vista degli ultimi tre mesi di campionato
Saverio Sticchi Damiani questo pomeriggio è stato ospite di PL Talk ed ha parlato della situazione in casa Lecce qualche giorno dopo la sfida contro l’Udinese, una sfida che ha lasciato strascichi e tossine difficili da eliminare.
Le parole del presidente
Ha spiegato il perché questa società utilizza determinati toni – fermi, accesi ma mai esagerati ed, anzi, sempre volti ad intraprendere un dialogo positivo – e come procedono i lavori per il centro sportivo, dando poi anche degli importanti novità riguardo i lavori di copertura del Via Del Mare.
Poi, ad un certo punto, ha quasi chiamato a raccolta tutto il popolo salentino parlando delle difficoltà che vive quotidianamente nella gestione di una piccola società in Serie A.
Quando dico che è difficile non significa che io mi spaventi. E' solo per far capire le difficoltà, che sono enormi. Il consolidamento di strutture, stadio, centro sportivo, il consolidamento economico del club, che vuol dire essere sempre più strutturati, avere uno zoccolo duro di oltre ventimila tifosi fissi, abbonati, in casa e 3-4000 fuori casa, sono tutti concetti che se pensati dieci anni fa, sembravano lontani anni luce.
E invece strutture ci stiamo arrivando. Consolidamento economico: ci siamo arrivati. Squadra in Serie A per il terzo anno consecutivo, scudetti primavera…è un percorso in cui io non so dirti se siamo a metà strada, sicuramente non siamo a fine percorso, perché io ho talmente tanta voglia, talmente tanta energia dentro che vi posso dire che non siamo arrivati alla fine del percorso.
Adesso siamo in una fase cruciale della nostra storia, che se non sbagliamo i prossimi passaggi sportivi, economici e delle strutture possiamo fare delle cose che non appartengono alla nostra storia.
“Talmente tanta”, ha usato questa espressione quasi per esasperare il concetto e trasmettere carica a tutto l’ambiente, forse troppo depresso e angosciato dopo quanto accaduto venerdì sera, sia per l’operato della cinquina arbitrale che per la prestazione offerta dalla squadra di Giampaolo, parsa meno brillante del solito. Salvarsi per la terza volta consecutiva in Serie A, però, oltre a linfa vitale per i progetti di questa società, rappresenterebbe una sorta di smacco a chi interpreta e gestisce il calcio in modo completamente diverso da quello di questa dirigenza.
Le scuse le utilizzano i perdenti
Zero alibi, zero scuse, nessun dito puntato contro nessuno e, soprattutto, la voglia di eliminare qualsivoglia alone di vittimismo o complottismo riguardo i risultati del Lecce. Il presidente vuole tutti concentrati, uniti, dalla stessa parte della barricata, senza paura e più che vivi che mai, consapevoli che sarà dura, ma che potrebbe essere storia, una storia da raccontare, una storia che non avrebbe nemmeno il lieto fine perché il finale di questa favola è ancora molto lontano.
“Possiamo fare delle cose che non appartengono alla nostra storia”. Ha chiuso cosi, con i sogni per adesso lasciati nei cassetti ma pronti ad uscire da un momento all’altro. Alcuni, a dire il vero, sono stati già realizzati ma sapere che non si è nemmeno a metà del percorso di crescita genera un insieme di emozioni difficili da esprimere a parole.
Porsi limiti non ha senso, ha ragione il presidente. Il Lecce rappresenta il Salento e questo territorio ha potenzialità ancora tutte da scoprire. L'obiettivo adesso è scrivere la storia: parola di Saverio Sticchi Damiani.