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La Juventus ha cambiato pelle da appena due giornate, affidandosi a Igor Tudor per dare una scossa a una stagione deludente. Il bilancio del nuovo corso bianconero è al momento abbastanza positivo: una vittoria per 1-0 contro il Genoa e un pareggio per 1-1 all’Olimpico contro la Roma, dove si sono intravisti spunti interessanti sul piano del gioco.

Con 47 gol segnati e soli 29 subiti in 31 giornate, la Juve vanta la seconda miglior difesa della Serie A, alle spalle del Napoli. Proprio sulla solidità difensiva ha costruito il suo percorso fino al quinto posto in classifica (56 punti), a una sola lunghezza dal Bologna quarto, posizione che vale l’accesso alla prossima Champions League.

Tudor ha riportato entusiasmo e nuove idee, puntando su un pressing feroce e su interpreti rivitalizzati: Nico González, ora più vicino alla zona di rifinitura, e soprattutto il talento classe 2005 Kenan Yildiz, subito in gol alla prima uscita del tecnico croato. La Juventus sembra aver ritrovato intensità, ritmo e voglia di aggredire alto. Un aspetto chiave da tenere d’occhio.

Il Lecce e i segnali di ripartenza

Dopo un periodo complicato, il Lecce ha finalmente mostrato segnali incoraggianti. Il pareggio contro il Venezia ha interrotto una striscia negativa di cinque sconfitte, ma soprattutto ha restituito una squadra più compatta, organizzata e capace di costruire gioco. Un punto che, per quanto visto in campo, va addirittura stretto ai giallorossi, protagonisti di una prestazione generosa e ben interpretata.

I numeri stagionali restano impegnativi, con 22 gol realizzati in 31 partite e una fase difensiva che ha concesso 50 reti. Ma è proprio nelle difficoltà che il Lecce ha spesso saputo tirare fuori il meglio di sé, e ora servirà uno sforzo collettivo per trasformare i segnali positivi in risultati concreti.

Contro una Juventus intensa e aggressiva, sarà fondamentale mantenere lucidità e attenzione per tutti i novanta minuti, sfruttando ogni occasione utile. Il reparto difensivo sarà chiamato a una gara attenta e coraggiosa, mentre davanti occhi puntati su Nikola Krstović, già a quota 10 gol, pronto a colpire una retroguardia bianconera che, in alcune fasi, ha mostrato margini di vulnerabilità.

Il peso dei precedenti e la voglia di riscrivere la storia

Negli ultimi 10 precedenti tra Juventus e Lecce, il bilancio pende nettamente a favore dei bianconeri: 6 vittorie della Juve, 3 pareggi e una sola vittoria giallorossa. L’ultima gioia salentina risale al lontano 20 febbraio 2011, quando al "Via del Mare" il Lecce sconfisse la Vecchia Signora per 2-0, con le firme di Mesbah e Bertolacci.

Sono passati 14 anni da quell’impresa. Eppure, proprio nella difficoltà si cela spesso la scintilla che può accendere una squadra.

Per cercare un risultato storico all’Allianz Stadium, al Lecce servirà una prestazione tecnicamente pulita e tatticamente intelligente. Evitare errori in uscita sarà cruciale per non alimentare la pressione alta juventina. Allo stesso tempo, dovrà osare quando possibile, sfruttando ogni ripartenza e ogni occasione da fermo.

Certo, la strada è in salita. Ma questo Lecce ha già dimostrato, anche in altre sfide proibitive, di potersela giocare e con la giusta attenzione, anche a Torino si può scrivere una pagina diversa.

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