Idolo nel Lecce di Zeman. Tanti amici brasiliani e leccesi. Oggi lavora in Tv
PLAYER AMARCORD
11 dicembre 2004. Natale è ancora lontano ma il Lecce vuole regalare una notte indimenticabile ai suoi tifosi e si presenta in grande spolvero all'Olimpico di Roma per affrontare la Lazio di Mimmo Caso.
I giallorossi sono guidati da Zeman ed hanno dalla loro la capacità di andare al gol con facilità, sebbene in difesa si soffra parecchio. Quella sera tutti aspettavano Valeri Bojinov, che a dire il vero ha timbrato il cartellino con un gol dei suoi e si è visto annullare anche una marcatura per un sospetto fuorigioco, ma il vero protagonista in maglia giallorossa è stato Anderson Rodney de Oliveira, o più semplicemente Babú.
L'esterno brasiliano ha regalato sprazzi di grande gioco e segnato due gol, uno dei quali grazie anche ad una papera di Peruzzi. Nella sua seconda rete però, quella del momentaneo 3 a 2 giallorosso, l'ex Salernitana ha messo in mostra tutto il suo repertorio, con un dribbling ubriacante ai danni di Seric ed uno scavetto imprendibile per chiunque.
L'esperienza salentina del classe ‘80 non è stato indimenticabile, ma ha avuto dei momenti di picco nel quale sembrava potesse davvero esplodere ed entrare nel cuore della gente. Gli infortuni e la retrocessione dell’anno seguente hanno fatto il resto e non hanno permesso a Babú di esprimersi al meglio delle sue possibilità.
Dopo Lecce ha girovagato davvero in lungo ed in largo, giocando in tutte le categorie e togliendosi parecchie soddisfazioni, soprattuto nelle serie minori. Di recente il brasiliano ha rilasciato un'intervista a Calciomercato.com, nella quale ha parlato del Lecce e di Zeman:
"Io devo tanto a Zeman. Mi ha scoperto, mi ha dato l'opportunità di giocare in Italia e mi ha aiutato anche nella vita fuori dal rettangolo di gioco. Prima in serie B e poi in serie A con il Lecce. Purtroppo tanti infortuni mi hanno frenato, il più grave proprio quando mi ruppi i legamenti del ginocchio in Puglia. Rimasi fermo un anno".
Adesso l'esterno brasiliano compare in televisione come opinionista e gestisce una scuola calcio legata all'Udinese. Lui sa come insegnare il gioco ai più, spiegando loro la passione per uno sport che gli ha permesso di sognare.