Sabatini è d’accordo con Corvino: “Se ci fossero italiani forti giocherebbero"
DICHIARAZIONI
Walter Sabatini, Responsabile dell'area tecnica della Salernitana, squadra appena salvatasi in Serie A dopo una lunghissima rincorsa, nella lunga intervista rilasciata a Repubblica ha parlato anche del tema riguardanti i calciatori stranieri presenti in Italia. Ecco di seguito le sue parole riportate da AlfredoPedullà.com:
“Basta con questa storia: se ci fossero italiani bravi, giocherebbero! Se l’Udinese che è una società saggia mette in campo 8-9 stranieri non è perché trascura i giovani, ma perché gli stranieri hanno più qualità. Smettiamola con questi slogan. L’Italia non vai ai Mondiali, e mi dispiace, non perché non fa esordire i giovani, ma perché ha giocato male, i titolari hanno sbagliato i rigori e perché la condizione atletica era scarsa“.
Queste parole, in realtà, le abbiamo già sentite qui nel Salento, dato che sia Saverio Sticchi Damiani che Pantaleo Corvino, rispettivamente presidente e Responsabile dell’Area Tecnica del Lecce, le ripetono spesso.
Queste le dichiarazioni di Pantaleo Corvino qualche giorno fa durante una puntata di Piazza Giallorossa:
“Se pensano che Corvino e Delvecchio non sappiano vedere i talenti locali glielo lascio pensare. Pensate che sul territorio ci siano solo osservatori del Lecce? Negli ultimi due anni nessun salentino è emerso, non solo salentino nel Lecce ma anche salentino negli altri club. Io sono legato al mio territorio, ho creato una scuola calcio qui ed erano presenti Milanese dell'Alessandria e Oltremarini e Milli che sono nella nostra primavera. Io ho trovato poco e per far crescere il nostro settore giovanile ho dovuto guardare altrove. Noi non siamo una scuola calcio, devo portare risultati. La faremo la scuola calcio, ma noi abbiamo degli investimenti. Dobbiamo lavorare per produrre calciatori da Serie A, non da Lega Pro. Se a Lecce ci fossero ragazzi bravi, il Lecce li prenderebbe. Io ho vinto 13 titoli giovanili italiani, non a Zingonia o Milanello. Io ho una storia e faccio una accusa: il problema del calcio non sono gli stranieri, è l'assenza di dirigenti che sanno fare questo lavoro creando e finalizzando un settore giovanile”.
Ecco, invece, le parole di Saverio Sticchi Damiani su questo argomento subito dopo la festa per la salvezza della Primavera giallorossa:
“Troppi stranieri? È una polemica che non ha alcun fondamento. Credo che la qualità trovi sempre spazio, a prescindere dal luogo di nascita. Il nostro territorio negli ultimi 10 non ha espresso tanti elementi da poter utilizzare per disputare la massima serie. Il talento presente in questo territorio di sicuro sarà intercettato dal nostro club, infatti il nostro centravanti è del posto, ma non c'è niente di male a puntare anche su ragazzi talentuosi provenienti da altre parti del mondo. Se il territorio propone poche eccellenze non possiamo permetterci di costruire una squadra di soli ragazzi del territorio. Noi prendiamo le eccellenze salentine ed a queste aggiungiamo eccellenze di altri luoghi perché puntiamo sulla qualità”.
Tra l’altro anche i fatti qui nel Salento dimostrano che spesso i giovani stranieri regalano maggiori gioie a questi colori di quanto non facciano i ragazzi italiani.
Senza tornare troppo indietro nel tempo citando i vari Konan, Bojinov, Ledesma, Giacomazzi, Chevanton e Vucinic, possiamo anche notare che i vari Hjulmand, Gendrey, Bjorkengren, Gonzalez, Vulturar e tanti altri stanno regalando maggiore soddisfazioni degli Under 21 italiani arrivati qui nel Salento come Adjapong, Olivieri o Plizzari.