Empoli, Caputo: "Penso solo al Lecce, non come un derby personale"
L'attaccante dell'Empoli ha parlato del prossimo avversario e non solo
Ciccio Caputo, attaccante barese dell'Empoli, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, come riportato da Fantacalcio.
Siete in calo, da otto partite non vincete.
"Lunedì ci giochiamo molto, una partita delicata col Lecce, che ora è la squadra forse più difficile da affrontare perché, come noi, perde da quattro gare. Noi le prestazioni le stiamo facendo, ci manca l’episodio favorevole che ci faccia girare bene le cose".
Segnate poco, eppure gli attaccanti li avete. Oltre a lei, Satriano e Cambiaghi, due promesse.
“Ne ho fatto solo uno, mannaggia. Satriano si muove benissimo, ma deve sentire di più il gol. Il vero giocatore si vede in partita. E Cambiaghi cresce bene”.
Baldanzi come Berardi?
"Sono giocatori diversi. Con Mimmo ho vissuto le migliori stagioni, Tommy lo vedo brillare, è un trequartista con colpi importanti, un mancino che si esalta col suo piede".
In quegli anni a Sassuolo è esploso con De Zerbi. Si aspettava che lui facesse così bene in Premier?
“Sì. Vive per il calcio. Dalla sua idea non lo sposti. Non guarda in faccia a nessuno, ma tira fuori il meglio da ognuno”.
Ha avuto anche Conte, insomma non male...
“A Bari e a Siena. Devo tanto anche a lui, tantissimo. Per certi versi, pur adottando sistemi diversi, lui e De Zerbi sono simili”.
Ritorno a Bari in Serie A?
“Non è successo, non ci penso. Li guardo ogni tanto. Ma penso solo al Lecce, e non come a un derby personale. Ci servono i punti. Voglio ritrovare il gol con questa maglia. Voglio gioire qui, come Montella, Spalletti, Di Natale che ogni tanto vedo. Con lui parliamo di cose da attaccanti”.
Addio alla Sampdoria?
"A un certo punto alla Samp, ad alcuni di noi che avevano contratti lunghi e non bassi, hanno detto che era il caso di trovare una soluzione. La crisi societaria imperversava. Ho i figli che vanno a scuola. Ma ho capito che bisognava dare una mano. L’ho data. Per fortuna con presidente (Corsi) e direttore (Accardi) dell’Empoli c’è un rapporto che va oltre. Stimano la persona. E, soprattutto, a questa società dovevo qualcosa, mi sentivo in debito. Conquistai la prima A nel 2018, ma poi retrocedemmo. Male. Mi è rimasta sullo stomaco. Ci siamo messi d’accordo. Si sono messi d’accordo i club. E sono tornato a Empoli, che adoro. Ho comprato casa. Per questo sono combattuto sul mio futuro".