header logo

Un diamante da lucidare: l’ascesa tra Primavera e Serie A

Medon Berisha, classe 2003, è uno di quei talenti che colpiscono fin dal primo tocco. I suoi inizi nel campionato Primavera hanno lasciato intuire un potenziale fuori dal comune: intelligenza tattica, qualità nella gestione del pallone e un’innata capacità di leggere i tempi del gioco.

berisha

Il passaggio in prima squadra ha mantenuto le promesse, almeno a tratti: in Serie A, pur con minutaggio limitato, ha mostrato lampi da giocatore vero, di quelli che alzano il livello di una squadra.

Infortuni e intermittenza: il grande ostacolo

L’avvio della stagione 2024/25 aveva acceso i riflettori su di lui, con una prova scintillante contro il Torino nel ruolo di trequartista: qualità tra le linee, personalità e un dinamismo che aveva sorpreso tutti.

Poi, il primo colpo basso: un infortunio muscolare alla coscia lo tiene fuori per 10 giornate, spezzando il suo momento migliore. Al rientro, un’altra prestazione da incorniciare contro il Monza, stavolta da regista puro, con un assist al bacio per Tete Morente. Ma anche quella parentesi dura poco: nuova ricaduta e altre sei gare ai box.

Due stop pesanti in un momento in cui il Lecce aveva bisogno di continuità e qualità.

Un centrocampista totale, ma da regista può brillare

Berisha può giocare ovunque nel cuore del campo. Mezzala, trequartista, play: non cambia il rendimento. Ma è davanti alla difesa che mostra il suo potenziale massimo.

In quel ruolo, Medon unisce visione, tempi di gioco, protezione della palla e verticalizzazioni rapide. Sa cucire gioco e lanciare in profondità con naturalezza. È esattamente quel tipo di giocatore che può trasformare un possesso sterile in un’azione pericolosa.

E in una squadra come il Lecce, che spesso ha faticato a dare qualità alla manovra, il suo contributo può cambiare tutto. Perché il Lecce, più che mai, ha bisogno di qualità per vie centrali: è lì che si costruisce il ritmo della partita, e Berisha è l’unico centrocampista in rosa in grado di garantire questo tipo di pulizia tecnica e visione.

Mister Giampaolo lo ha elogiato pubblicamente durante una delle sue conferenze, ribadendo ancora una volta di riporre grande fiducia nel talento albanese, definendolo non solo un giocatore di prospettiva, ma anche un “centrocampista musicale”, uno di quelli che fanno “girare bene la squadra”, dando ritmo e armonia alla manovra. Berisha interpreta il ruolo di play con una naturalezza rara: si abbassa per costruire, gioca a due tocchi sotto pressione e riesce a verticalizzare con una semplicità disarmante.

lecce-venezia berisha

In un sistema come quello di Giampaolo, che richiede pulizia tecnica, gestione dei tempi e fluidità nel palleggio, il suo impatto può essere determinante.

In questo rush finale servirà l’apporto di tutti, e chissà che il talento albanese non sbocci definitivamente nel momento decisivo della stagione.

Seguici su Twitch per non perdere le nostre trasmissioni in diretta: 5 appuntamenti settimanali!
Di Chiara: "Al Lecce serve furore agonistico. Lo rivedo solo in un giocatore"

💬 Commenti