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Renè De Picciotto, azionista di maggioranza dell’U.S Lecce, ha parlato in conferenza stampa, delineando la situazione. Alla fine l’imprenditore ha detto anche la sua sul piano sportivo, con una battuta che ha riguardato anche Corini

“Nelle vittorie e nelle sconfitte non c’è mai un solo responsabile. Sono un socio leale, normalmente nelle mie società sono socio di maggioranza, ho circa 60 società, la maggior parte in utile, tranne il Lecce. Oggi siamo costretti a fare sforzi sui giovani, è stato fatto un bellissimo lavoro sul settore giovanile. Dobbiamo crescere i talenti. Io non ho tanto tempo ma non ho tanta fretta. Io sono di una cultura diversa rispetto agli altri soci. Non si può avere mancanza di pugno a livello di direzione, non può mancare la certificazione dei bilanci, non possono mancare delle procedure standard nelle società. Tutti dicono che il calcio è speciale e deve essere gestito in maniera speciale. Sono assolutamente contrario. Le regole di gestione sono identiche dappertutto, pensare che il cuore, la maglia e il sogno possano sostituire i conti non è così. Churchill diceva che gli italiani perdevano le guerre come una partita di calcio e perdevano le partite di calcio come una guerra. Non è un concetto sbagliato. Nell’ultima parte della stagione ci è mancata la grinta, gliel’ho detto anche a Corini prima di salutarlo. Nei paesi anglosassoni mai si sarebbero perse alcune partite per mancanza di grinta con quattro punti di vantaggio sulla terza”. 

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