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Altra vittoria e sono quattro, mai con meno di tre gol segnati. Seconda posizione in classifica, superato anche il Monza, miglior attacco e Coda capocannoniere del torneo alla quarta doppietta di fila. Eppure nulla è stato ancora fatto, la corsa del Lecce deve continuare con umiltà, spirito di sacrificio ed intelligenza.
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Il Frosinone è stato un ostacolo duro da superare, più di quanto dica il punteggio. La partita ha vissuto di episodi, di fiammate, di errori e soluzioni. Le prestazioni vengono spesso decise dagli episodi, le stagioni dalle fasi. Il Lecce ha pagato tanto nella primissima fase ed in quella centrale di questo torneo, ma ha avuto la forza di rimanere attaccato al treno delle prime. Troppi problemi, tutti insieme, hanno visto la società, Corvino e Corini fare quadrato attorno alla squadra, proteggendosi gli uni con gli altri, fino a trovare la strada giusta ed i risultati sono arrivati. Il primo tempo ha visto i laziali più presenti, fino alla metà della frazione il Lecce non riusciva a smarcarsi in fase di costruzione, schermato Tachtsidis, si affidava alla costruzione sulle fasce e delle mezz'ali, con risultati scarsi. Il Frosinone è arrivato anche al tiro in maniera pericolosa, Gabriel ha sfoderato un'altra parata sensazionale delle sue, evitava la pressione alta dei giallorossi e calciava lungo in direzione della sua punta. Intorno al venticinquesimo Tachtsidis ha capito come smarcarsi, ha iniziato a calamitare palloni ed il Lecce ha ripreso campo. Nel secondo tempo dopo neanche un minuto la paura più grossa, con il palo colto dal Frosinone, da lì in poi non c'è stata più partita. Forse quella scossa è servita a risvegliare il Lecce che ha iniziato a martellare gli avversari, segnando un gol, sbagliando un rigore e poi il secondo ed il terzo, uno più bello dell'altro. Partita finita e grazie alla sconfitta del Monza ad opera di uno splendido Venezia (giusto per capire quanto sia stata importante la prestazione del Lecce martedì) i giallorossi scalano ancora un'altra posizione in classifica piazzandosi al secondo posto, alle spalle dell'Empoli capolista. Lecce-Frosinone è stata anche la partita in cui c'era la paura di giocare senza Hjulmand (squalificato), il fortissimo danese arrivato a gennaio, subito integratosi in Italia e nel Lecce. C'era inquietudine in alcuni perchè al suo posto avrebbe giocato Tachtsidis; come se il greco fosse l'ultimo degli arrivati e come se le partite potessero mai vincersi, a tutte le latitudini, per merito di un giocatore e basta. Chiaramente “Panagiotis”, offeso e vituperato (non capiremo mai le offese gratuite ad un calciatore che indossa la nostra maglia), anche se in panchina da più turni ha risposto sul campo, offrendo un'ottima prestazione. Il Lecce è atteso dalla pausa per le partite delle nazionali, il campionato riprenderà venerdì due aprile con un altro scontro diretto; al Via del Mare arriverà la Salernitana di Castori, formazione da prendere con le molle, cinica, con predilezione per un calcio indirizzato alla “difesa e contropiede” che il suo tecnico ha portato nelle zone nobili della classifica. Ancora una volta il Lecce dovrà superarsi per continuare la marcia, sempre con concentrazione e sicurezza nei suoi mezzi.
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