Santa Maria al Bagno e Santa Caterina: notificati quattro atti di diffida dalla Questura di Lecce
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Abusivismo nel settore dello spettacolo: diffide della Questura di Lecce a cinque locali
La Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Lecce, in collaborazione con il Commissariato di Nardò, ha notificato atti di diffida a cinque esercizi pubblici e strutture ricettive della provincia che svolgevano attività di pubblico spettacolo e trattenimento senza le necessarie autorizzazioni.
Tre stabilimenti balneari e due strutture ricettive nel mirino
Le attività abusive, che venivano pubblicizzate anche sui social media, erano state segnalate da alcuni esposti. Dopo aver effettuato i controlli presso gli uffici comunali competenti, la Polizia ha accertato l’assenza dei titoli previsti per lo svolgimento di spettacoli ed attività di intrattenimento musicali. Si tratta di tre stabilimenti balneari, tra S. Maria al Bagno e Santa Caterina, una struttura ricettiva del comune di Lequile ed un esercizio pubblico in C.da Torre Uluzzo, nel comune di Nardò.
Un danno economico e un rischio per l’incolumità
Tali attività illecite, in alcuni casi protrattesi anche dopo la mezzanotte ed alla presenza di un numero rilevante di spettatori, oltre ad arrecare un considerevole danno economico ai gestori che operano nel rispetto delle normative, comportano un elevato rischio per l’incolumità degli stessi avventori, considerata la carenza delle necessarie misure di sicurezza, alla cui esistenza è subordinato il rilascio delle licenze. Per lo svolgimento di un pubblico spettacolo all’interno di un locale pubblico occorre, infatti, essere muniti della licenza ex art. 68 T.U.L.P.S., che comporta la necessaria verifica di agibilità dei locali, ai sensi dell’art. 80 T.U.L.P.S..
La diffida: un atto cautelare per prevenire ulteriori violazioni
Con la diffida, atto di natura cautelare, i titolari dei locali pubblici con carenze autorizzative, vengono invitati a non effettuare eventi di intrattenimento musicale e pubblici spettacoli - tant’è che in alcuni casi sono stati annullati eventi già pubblicizzati - con l’avvertimento che, in caso di inosservanza, andranno incontro ai provvedimenti sanzionatori previsti, oltre all’avvio di un procedimento giudiziario, qualora i fatti accertati assumano rilievo penale.