Esposto della FIGC e querela dell'AIA: cosa sta succedendo dopo il servizio de Le Iene
Le due organizzazioni hanno pensato di dare seguito alle parole con i fatti: in queste ore sono state fatte denunce contro ignoti
Qualche giorno fa l'intervista ad un arbitro di Serie A che lamentava storture nel sistema arbitrale italiano, poi la pronta nota dell'AIA con cui si respingevano con fermezza le accuse lanciate durante l'intervista operata da Filippo Roma per Le Iene, ora arriva anche l'azione legale per mettere fine ai dubbi instillati nell'opinione pubblica.
Sul sito dell'AIA compare un comunicato stampa con il quale viene annunciata la doppia offensiva da parte sia di Gravina per conto della FIGC che dell'Associazione degli arbitri stessa e questo alla vigilia del prossimo turno di campionato:
In relazione a quanto dichiarato dall’anonimo sedicente arbitro nel corso del servizio televisivo mandato in onda dalla trasmissione “Le Iene” dello scorso 23 gennaio, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha dato mandato ai legali di predisporre un esposto da presentare nelle prossime ore presso la Procura della Repubblica di Roma, per verificare i contenuti di quanto affermato e per stimolare ogni più approfondita verifica dei fatti raccontati.
Qualora ci fossero ipotesi di reato, di qualsiasi natura, è interesse della Federazione Italiana Giuoco Calcio che vadano perseguite a tutela di tutto il movimento calcistico e della stessa Associazione Italiana Arbitri.
“Gli arbitri italiani rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale - dichiara il presidente Gravina –. È stato avviato un processo importante di ringiovanimento dell’organico che sta dando ottimi frutti, su 1076 controlli Var fino ad ora (in 206 gare) la percentuale di errore potenziale è stata ridotta del 91% e si attesta su un residuo 0,84%; inoltre abbiamo avviato un percorso di trasparenza e di informazione qualificante, portando gli arbitri davanti allo schermo televisivo. Tutti questi sono fatti concreti che si traducono in risultati importanti e che non possono essere oscurati da accuse lanciate senza alcuna verifica probatoria”.
Anche l'Associazione Italiana Arbitri ha già assunto alcuni provvedimenti, con una querela contro ignoti per le dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione.