Terza partita in sette giorni, Il Lecce non può mollare
Frosinone-Lecce non riporta alla mente belle sensazioni, nonostante sia trascorso qualche anno da quella infausta finale per la promozione in serie B.
Anche stavolta si affrontano due formazioni “big” per la serie cadetta, entrambe costruite per tentare di vincere il campionato; attualmente con il Lecce lanciato verso le posizioni di vetta, mentre i ciociari hanno deluso le attese della vigilia e stanno cercando di rientrare nella griglia dei play-off.
In casa ciociara la tensione è altissima, Alessandro Nesta è sulla graticola, il tecnico romano ha annullato la conferenza stampa pre-gara, parlerà soltanto dopo la partita.
Non è dato sapere quali saranno gli uomini che vorrà impiegare dall'inizio, né il sistema di gioco che intenderà adottare. Solitamente il Frosinone gioca con una difesa a tre, nello sviluppo parliamo di un 3-5-2, però contro l'Empoli ha cambiato, schierando la difesa con solo due centrali e disponendosi con il classico 4-4-2.
Proviamo ad analizzare la probabile formazione partendo dal modulo “storico”: in difesa potrebbero tornare Szyminski e Capuano, con Ariaudo perno centrale, mentre sugli esterni il tecnico dovrà scegliere tra Salvi e Zampano sull'out destro, con maggiori probabilità per il primo e D'Elia/Vitale sul sinistro, con il secondo avvantaggiato. In avanti Iemmello dovrebbe partire dal primo minuto insieme a Novakovich; a centrocampo dovrà provvedere alla sostituzione di Rohden che si è fermato nell'ultimo allenamento per un problema al ginocchio, fermi restando sia Maiello che Kastanos. Un undici di tutto rispetto dal punto di vista tecnico che fa della corsa e del carattere i propri punti di forza. Contro il Lecce, Nesta si giocherà tutto ed ogni partita oltre a rappresentare una “finale” potrebbe essere anche l'ultima sulla panchina del Frosinone. Nelle ultime cinque gare i giallo-blu hanno conquistato cinque punti, frutto di una vittoria, due pareggi ed altrettante sconfitte. Attualmente sono a quattro punti dall'ultima posizione utile per centrare almeno l'obiettivo play-off.
Il Lecce viene da tre vittorie nelle ultime partite disputate, dopo Venezia la truppa giallorossa non è rientrata nel Salento ma ha svolto un “mini ritiro” a Roma, perchè in società sanno bene quanto possa essere complicata la partita di sabato. Un altro risultato positivo metterebbe pressione notevole alle due battistrada ed allo stesso tempo potrebbe demoralizzare le inseguitrici. Dopo Frosinone ci sarà la sosta per le nazionali e sarebbe importantissimo non perdere posizioni in classifica.
Eugenio Corini dovrà fare a meno di Hjulmand, perno del centrocampo ed attualmente squalificato dal giudice sportivo, ma potrà contare sull'esperienza e la voglia di rivalsa di Panagiotis Tachtsidis, che le ultime partite le ha viste dalla panchina, senza mai far mancare il suo apporto ai compagni. Spesso lo si è visto in piedi ad urlare consigli ed a spronare i suoi colleghi.
Tranne che per il centrocampista danese, il tecnico dovrebbe avere a disposizione tutti gli altri calciatori convocati ed avrà ampia scelta; potrà valutare caso per caso chi ha recuperato bene dall'ultima partita, chi non l'ha fatto perchè magari è stato impiegato sia contro il Chievo che contro il Venezia ed anche chi, tra quelli che hanno giocato di meno, può offrire garanzie da punto di vista fisico. Contro il Frosinone si preannuncia un'altra “guerra” e la valenza atletica, in alcune occasioni, potrebbe contare più di quella tecnica.
Proviamo ad azzardare una possibile formazione, partndo sempre dal 4-3-1-2: Gabriel, con Maggio a destra, Lucioni e Pisacane coppia centrale e Gallo a sinistra; a centrocampo Majer e Bjorkegren interni con Tachtsidis perno centrale, mentre dietro le punte Coda e Pettinari dovrebbe agire Henderson che contro il Venezia è stato impiegato poco ed è fresco. Capitan Mancosu potrebbe rimanere in panchina pronto a subentrare in caso di necessità. Al netto delle condizioni ficico/atletiche degli interpreti dovrebbe essere questa la formazione che scenderà in campo dal primo minuto, con Dermaku, Meccariello, Zuta Nikolov, Rodriguez, Yalcin e Stepinski pronti al subentro.
Il ritiro in terra romana, con annessa visita del presidente Sticchi Damiani, dovrebbe aver compattato ancora di più un gruppo che, dopo le fisiologiche difficoltà iniziali e di gennaio, sembra aver imboccato la strada giusta. Tutti, nessuno escluso, si sono mesi a disposizione di Corini ed i risultati stanno arrivando. Guai a prendere sotto gamba il Frosinone guardando la sua posizione in classifica: testa sulle spalle, concentrazione e cattiveria agonistica non devono mancare ai giallorossi se vogliono portare via punti dallo Stirpe.
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