Lecce, è il momento della verità: a Bergamo per l'impresa più difficile

Giallorossi attesi a Bergamo da una delle squadre più strutturate della Serie A: resistere alla morsa di Gasperini si può, ma servirà una prestazione tatticamente impeccabile.
Contesto e momento delle due squadre: dinamiche opposte
La 34ª giornata di campionato metterà di fronte due squadre agli antipodi per forma e classifica. L’Atalanta di Gasperini arriva alla sfida reduce da due vittorie di prestigio, contro Bologna e Milan, che hanno rilanciato le ambizioni Champions dei nerazzurri. Il Lecce, al contrario, esce con le ossa rotte dallo 0-3 casalingo contro il Como, sprofondando in piena zona retrocessione e con un calendario finale tutt’altro che semplice.

Dal punto di vista tattico, i padroni di casa rappresentano un banco di prova durissimo: il sistema gasperiniano è ormai consolidato, caratterizzato da un pressing uomo su uomo a tutto campo, densità in zona palla, riaggressione immediata e capacità di accompagnare l’azione offensiva con almeno cinque uomini. La costruzione dal basso è funzionale a trovare l’uomo libero con rotazioni rapide, in particolare sugli esterni, dove Ruggeri e Zappacosta creano superiorità costante.
Il Lecce di Giampaolo – che ha ricevuto la conferma ufficiale in settimana – dovrà fare i conti con l’assenza di Krstović, squalificato. Una perdita pesantissima non solo per la fase offensiva , ma anche per la prima pressione e per il lavoro spalle alla porta che il montenegrino garantisce. Il tecnico giallorosso dovrà dunque reinventare l’attacco, puntando probabilmente su Rebic.
Le chiavi tattiche: sopravvivere al pressing e colpire negli spazi
L'Atalanta, nel suo 3-4-2-1, schiaccia spesso l'avversario nella propria metà campo, ma proprio per questo concede spazi alle spalle dei quinti e tra i reparti, soprattutto quando la riaggressione non riesce. Il Lecce dovrà puntare tutto sulla compattezza verticale, riducendo al minimo le distanze tra difesa, centrocampo e attacco. In fase di non possesso, sarà fondamentale il ruolo dei mediani per schermare le linee di passaggio interne e scivolare in marcature preventive sugli inserimenti dei vari centrocampisti offensivi che l'Atalanta mette sempre in condizioni per far gol.

Le transizioni offensive (o contropiedi) saranno la fase chiave per costruire occasioni. I giallorossi dovranno cercare di superare la prima pressione atalantina attraverso uscite codificate per poi attaccare la profondità con gli esterni, sfruttando la superiorità in campo aperto. Un’opzione concreta sarà anche quella di creare densità centrale e poi liberare l’esterno debole con cambi gioco rapidi, tentando di isolare i quinti avversari in uno contro uno. La rifinitura dovrà essere semplice, diretta, senza fronzoli: arrivare in area con pochi tocchi e cercare di capitalizzare anche mezza occasione.
Organizzazione, coraggio e lucidità per provare l'impresa
Sulla carta, i valori sono sbilanciati. L’Atalanta è tra le squadre più preparate tatticamente della Serie A, con automatismi consolidati e un’inerzia mentale positiva. Ma proprio in queste partite, il Lecce ha spesso dato il meglio di sé.
Servirà una partita di collettivo, dove ogni movimento senza palla avrà un peso specifico. Ogni transizione difensiva dovrà essere curata nei dettagli. Ogni uscita dovrà essere studiata, preparata, eseguita con coraggio.
È nelle sfide più dure che si misura la vera identità di un gruppo. E il Lecce, oggi più che mai, ha bisogno di ritrovarla.