Io mi dico che è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati
IL CAPITANO
25 aprile 2022. Il Lecce, che qualche giorno prima aveva perso in casa della Reggina, affronta al Via Del Mare il Pisa, in una sfida di importanza capitale per i giallorossi in ottica promozione.
La partita è alle ore 15 ma lo stadio è pieno già da un’ora e mezzo prima del fischio iniziale, tanta è la voglia di sbranare i toscani e conquistare una vittoria fondamentale per il futuro del campionato. In settimana ha rilasciato alcune dichiarazioni De Picciotto e le parole dell’allora azionista di maggioranza del Lecce, che ha parlato di debiti e di futuro poco luminoso in Serie A, caricano ancor di più l’ambiente che vuole solo vincere al fianco della sua squadra.
Il più carico di tutto quel pomeriggio al Via Del Mare è, però, Fabio Lucioni. “Lo Zio” scende in campo per il riscaldamento per primo, guidando i suoi compagni di squadra, proprio come fa un capitano. Sale gli scalini che portano in campo e respira l’atmosfera elettrizzante che si percepisce al Via Del Mare, caricandosi ancor di più.
Prima del calcio d’inizio va a salutare i suoi compagni di squadra in campo, sprona tutti a dare il massimo, dando un cinque di fiducia ad ognuno per far capire loro quanto sia importante quella partita. Al minuto 18 del match, poi, segna il gol del vantaggio, con un piattone forte e preciso che piega le mani all’estremo difensore avversario e manda in visibilio i presenti al Via Del Mare.
La sua esultanza è sfrenata, con la corsa sotto il settore nel quale si trovano moglie e figli. Poi, in seguito, spiega il perché di quel gesto:
“Dopo il gol ho fatto una corsa verso mio figlio per dimostrargli che il duro lavoro paga sempre, ho sempre cercato di insegnargli questi valori e continuerò a farlo”.
A fine partita, con la vittoria in saccoccia, chiama tutto il gruppo a raccolta sotto la Curva Nord, cuore pulsante del tifo giallorosso, e si lascia andare a cori e festeggiamenti perché in cuor suo sa bene che quella vittoria, anche grazie ai risultati degli altri campi, sarebbe valsa il ritorno in Serie A.
Abbiamo scelto questo episodio per raccontare il percorso di Fabio Lucioni con la maglia del Lecce. 4 anni rappresentati in una partita, la partita perfetta del capitano giallorosso, che saluta Lecce, il Salento ed il suo magnifico popolo da vincitore, con due promozioni in Serie A sul gruppone e tanta stima ed affetto da parte di tutti.
Certo, nelle sue 142 apparizioni con la maglia del club salentino le critiche non sono di certo mancate ma quelle si sa, fanno parte del gioco e, forse, i giocatori come Fabio le preferiscono addirittura perché, utilizzandole come motivazione, lavorano il doppio ed alla fine vincono di più.
Ora il suo presente si chiama Frosinone ma Lecce non è il passato. Il giocatore ama la città, ama questa squadra, che poi è diventata la sua squadra, e siamo sicuri che considererà per sempre il Salento casa sua.
È arrivato all’improvviso, in un caldo pomeriggio di agosto ed in un periodo difficile della sua carriera. Qui ha ritrovato il sorriso, la Serie A ed una fascia di capitano che lo ha reso un eroe senza tempo. Fabio lascia il Lecce senza tristezza o rimpianti. Il suo obiettivo era quello di riportare questa squadra nell’Olimpo del calcio italiano e ci è riuscito. A 35 anni ha ancora voglia di essere protagonista ed in cadetteria farà come sempre la differenza.
E poi come dice Fabrizio De Andrè in Giugno ’73 “io mi dico che è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”.