Leverano: il TAR conferma la nuova casa per il commiato
Rigettato il ricorso di una ditta concorrente, via libera alla struttura in Zona Agricola
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Lecce ha respinto il ricorso presentato da un’azienda concorrente, confermando così la legittimità dell'insediamento di una nuova struttura per il commiato nel Comune di Leverano.
I fatti
Nel 2023, la ditta Pegasus, gestita da Davide D'Agostino, ha presentato un progetto per il cambio di destinazione d'uso di una casa rurale in zona agricola, con l'obiettivo di trasformarla in una struttura per il commiato. Il Comune di Leverano ha approvato il progetto con una delibera del consiglio comunale, seguita dal rilascio del titolo edilizio.
La decisione è stata contestata dall'Agenzia Rocco Zecca e Figli s.a.s., che già gestiva una struttura per il commiato nel comune, sostenendo che il cambio di destinazione d'uso non fosse consentito in zona agricola e che la delibera del consiglio comunale fosse carente di motivazione. L'Agenzia ha quindi presentato un ricorso al TAR per annullare sia la delibera che il titolo edilizio.
La difesa
Il Comune di Leverano, rappresentato dall'Avvocato Antonio Quinto, e la ditta Pegasus, rappresentata dall'Avvocato Paolo Gaballo, hanno difeso la legittimità del progetto. Entrambi gli avvocati hanno sostenuto che il progetto fosse conforme all'articolo 14 del Testo Unico dell'Edilizia (DPR n. 380/2001), che permette deroghe alle destinazioni d'uso urbanistiche, e che la delibera comunale fosse adeguatamente motivata in relazione all'interesse pubblico.
Cosa ha deciso il TAR
Il 1 agosto 2023, la Prima Sezione del TAR di Lecce, presieduta da Pasca e relatore Rossi, ha dichiarato infondato il ricorso dell'Agenzia Rocco Zecca e Figli. La sentenza ha confermato la legittimità della delibera del Consiglio Comunale e del titolo edilizio rilasciato alla ditta Pegasus. Il TAR ha sottolineato che il titolo edilizio era stato legittimamente rilasciato in deroga alle norme urbanistiche locali, in conformità all'art. 14 del DPR n. 380/2001. Inoltre, ha chiarito che la struttura per il commiato non rappresenta un'attività commerciale, bensì un servizio di pubblica utilità per la promozione dei luoghi destinati alla manifestazione del cordoglio e del culto dei defunti.