Incredibile al San Vito: il Cosenza batte il Vicenza e lo manda in C
PLAYOUT
Una doppietta di Larrivey nel secondo tempo ha permesso al Cosenza di salvare la categoria ai danni del Vicenza di Baldini, in un match molto equilibrato, giocatosi davanti a circa 20000 spettatori.
Ad inizio gara gli ospiti hanno subito provato a segnare un gol della sicurezza, dato che all'andata avevano vinto per 1 a 0 grazie al gol di Maggio, ma Matosevic è stato attento a respingere ogni conclusione che arrivava dalle sue parti, tra cui un destro molto pericoloso di Ranocchia.
Nella ripresa, invece, la formazione di casa è passata in vantaggio con un gol dell'ex Cagliari, abile nel ribattere in rete una respinta corta del portiere avversario Contini.
Qualche minuto più tardi, poi, il centravanti uruguaiano ha trasformato un calcio di rigore, conquistato per un fallo di mano di Brosco nell'area di rigore vicentina. Il bomber è stato freddo ed ha spiazzato il portiere biancorosso, mandando in estasi il popolo rossoblù.
La sconfitta ha rispedito il Vicenza in Serie C, nonostante i grossi investimenti compiuti dalla famiglia Rosso, che ora dovrà decidere se rimanere al timone della società veneta. Ecco di seguito qualche spezzone delle conferenze stampa dei due tecnici Bisoli e Baldini:
BISOLI
"Missione compiuta con una difficoltà estrema. La Serie B è il patrimonio della città, dei tifosi e della città. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, un’impresa che verrà ricordata negli anni. Sapevamo di avere le forze giuste: nel primo tempo abbiamo tenuto lo 0-0 poi abbiamo messo una punta in più e abbiamo vinto. Una dedica? Alla famiglia che non vedo da un mese e mezzo, ma anche al presidente e alla squadra. Ho provato delle emozioni che era tanto che non provavo”.
BALDINI
"Nel primo tempo abbiamo provato a far gol non abbiamo segnato e nei primi minuti del secondo tempo la partita è cambiata. Purtroppo ho azzeccato che i primi minuti della ripresa sarebbero stati difficilissimi. Posso solo ringraziare i ragazzi per quello che hanno fatto, hanno dato tutto quello che avevano. C’è grande rammarico, inutile che mi chiedano o mi dicano come stanno perché lo so. Quello che mi hanno dato i ragazzi è stato quello che avevano. Oggi non posso rispondere a domande sul futuro. Oggi è una giornata triste, conta veramente poco cosa ne sarà di me. La società ha un’opzione su di me, ci incontreremo e parleremo. Ripartiremo da una società forte, anzi fortissima”.