Salernitana, Liverani: "Credo che possiamo avvicinare chi è davanti a noi"
Le parole dell'ex tecnico del Lecce, presentato nella conferenza stampa di oggi
Walter Sabatini, dirigente della Salernitana, ha presentato oggi Fabio Liverani, nuovo allenatore dei campani. Queste le parole del direttore generale:
Voglio fare operazioni verità. Devo chiedere scusa a Inzaghi perchè avrei dovuto e potuto portare a inizio gennaio alcuni calciatori. Non ho aiutato un allenatore in difficoltà, mi scuso profondamente dal punto di vista umano e professionale. Gli auguro tutte le fortune del mondo. E' doveroso dire queste cose. Ribadisco: chiedo scusa al nostro ex allenatore, gli auguro una grande carriera.
Perchè Liverani? Perchè lo conosco. E' un uomo che è cresciuto, anche faticosamente, in una dimensione che conosco bene come Roma. E' cresciuto da solo con la madre, la sua palestra di vita è stata la strada. Vi garantisco che si impara molto di più per strada che a Coverciano. Era il numero 10 della Viterbese, un giorno sono andato a giocare con l'Arezzo e questo disgraziato mi ha fatto due gol.
Nel giro di poco tempo, attraverso una intuizione eccezionale di Serse Cosmi a Perugia, ha trovato il suo ruolo ideale. Alenichev diceva sempre che era l'unico che sapeva dare la palla nei modi e nei tempi giusti. Serse, da persona intelligente, ha ascoltato e lo ha inventato regista. Dalla C alla A con un ruolo di quella responsabilità, mica è facile? In 10 giorni era il capo. Il carisma conta quanto la conoscenza. Lui abbina le due doti. Io voglio che l'allenatore già stasera mi dica che ha capito come salvare la squadra. Ce la faremo, ci salveremo, anche se la batosta di venerdì sembra averci dato una mazzata definitiva. Io non abdico. Salvezza? Ora 3,5%.
Non siamo mai diventati una squadra. Se tutti i giocatori tirassero fuori la rabbia e la disperazione di Weismann, al di là del gol, avremmo più possibilità. In lui ho visto la follia giusta. Se ognuno riuscirà ad esprimere quel tipo di follia, per il mister sarà possibile tirar fuori qualcosa di importanti.
Le dichiarazioni di Fabio Liverani
L’allenatore ha spiegato le motivazioni del suo arrivo e tutta la carica che sente per questa nuova avventura:
Ero a Parigi quando è arrivata la chiamata del direttore. E' una rosa diversa rispetto a quella di luglio. Dobbiamo ragionare gara dopo gara, senza fare tabelle. La squadra ha valori individuali medio-alti, ma che ad oggi come collettivo ha espresso poco. Dobbiamo diventare gruppo in poco tempo. Se oggi ho accettato, a prescindere dalla storia emozionante che ha raccontato il direttore, è perchè credo che si possa ambire ad avvicinare le avversarie che sono davanti a noi.
Equilibrio e tifosi
Il tecnico deve cercare di recuperare l’equilibrio in campo che questa squadra ha smarrito ed anche il rapporto con una parte di tifoseria:
Bisogna avere la percezione del pericolo. Sia quando hai palla nella metà campo avversaria, sia quando devi difenderti. Ci vuole un pizzico di follia e voglia di fare fatica, come ha detto il direttore. Oggi si vince per l'episodio, per le palle inattive o per la volontà di fare gol. La fame deve essere la stessa quando hai il pallone, sia quando devi proteggere. Il modulo, in questo caso, conta poco. Incide la mentalità.Due anni fa ci fu un miracolo fondamentale. Lo stadio e la tifoseria furono valore aggiunto. Oggi non posso chiedere niente alla gente, siamo noi che dobbiamo dare. Voglio vedere una Salernitana attenta, orgogliosa, che esca dal campo stremata. Se trasmetti qualcosa, ci ricambieranno con tantissimo. Ora tocca a noi trascinare la gente. Qui basta poco per accendersi.
Contratto di 4 mesi
Il mister ha spiegato come mai ha accettato un contratto così breve:
E' difficile parlare di tante cose quando arrivi in una società che cambia tre allenatori. Oggi non c'è tempo, parlare d'altro non va bene per nessuno. La società e il direttore mi hanno scelto per ciò che serve adesso. Abbiamo 4 mesi per conoscerci, per valutarci. Se ci salveremo, ragioneremo e capiremo le volontà. Quelle che vanno oltre il pezzo di carta. Se l'impresa non riesce ma si sta bene insieme parliamo di nuovo con totale serenità. Se va tutto bene e le strade si separano, va bene così e ci godremo la gioia dell'impresa. Nessuno può sapere cosa accadrà in futuro.