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“C’era una volta”, tutte le favole iniziano cosi ed anche quella che oggi vogliamo raccontarvi noi crediamo sia giusto farla partire in questo modo. Alcuni non saranno d’accordo con la nostra scelta, in molti non vorranno chiamarla favola, pensando che sia senza lieto fine, ma è proprio su questo punto che ci permettiamo di dissentire. C’era una volta, dunque, un facoltoso imprenditore, leccese doc e grandissimo tifoso del Lecce. La squadra salentina, la compagine del suo cuore, navigava in cattive acque, impantanata nelle sabbie mobili della serie C. Quell’uomo, Giovanni Semeraro, decise di rilevare la società e darle lustro, mettendo a disposizione della città i suoi capitali, permettendo al Lecce di navigare nelle acque tranquille di Serie A e Serie B. La doppia promozione dalla C alla A, grazie ad una squadra forte e degna di onorare il Salento, rappresentarono un ottimo biglietto da visita per il Presidente Semeraro, che conquistò l’amore della piazza e la benevolenza degli appassionati. Negli anni, però, la situazione è andata peggiorando ed i rapporti tra tifosi e dirigenza si sono incrinati, sfociando in contestazioni dure e richieste di lasciare la presidenza. Giovanni Semeraro, in ogni caso, non si è mai lasciato intimidire dai mugugni di quella che comunque era la sua gente. Ha proseguito nonostante la Curva Nord gli intonasse cori non propriamente benevoli. È rimasto saldo al timone della società anche nei momenti peggiori, regalando alla piazza annate indimenticabili e campioni che altrimenti difficilmente avremmo potuto vedere indossare la nostra maglia. Negli anni in cui il Patron Giovanni è stato a capo dell’U.S. Lecce la società è stata  un modello da seguire. I salentini lanciavano giovani che poi rivendevano a buon mercato, compiendo plusvalenze vitali per una piccola compagine che lottava contro squadre blasonate e potenti. Lecce, per anni, ha rappresentato il sud italia in Serie A e lo ha fatto sempre nel rispetto delle regole e proponendo un’idea di calcio nuova e positiva. giovanni semeraro alessandro adamo Ora abbiamo due finali a disposizione per questo breve pezzo che ha come unico scopo quello di rendere merito ad un uomo che, checché se ne dica, ha fatto il bene del Lecce. Potremmo parlare di cosa è successo dopo quel maledetto 15 Maggio 2011. Potremmo raccontarvi di sentenze, processi, incertezze, giustizia sportiva, autogestione e chi più ne ha più ne metta. Questo pezzo, però, non è nato per questo e quel tipo di finale non gli appartiene. Oggi, a tre giorni dalla scomparsa di uno dei Presidenti più vincenti della nostra storia, vogliamo chiudere con un finale meno rancoroso e più romantico. Giovanni Semeraro era malato ma allo stadio, nonostante tutto e nonostante gli ultimi ingloriosi sette anni, è sempre andato, facendo il tifo per quella maglia, la sola che ha sempre amato. Se vi state chiedendo perché abbiamo deciso di chiamare favola la storia d’amore tra Semeraro ed il Lecce, allora provate per un attimo a pensare in che categoria adesso si trovano i giallorossi. Sembra quasi un segno del destino e, per chi non ci crede, beh peggio per lui. Giovanni Semeraro è passato a miglior vita, dopo che il Lecce in maniera rocambolesca ed insperata è tornato in Serie A, come se la promozione dell’11 Maggio lo avesse reso più sereno riguardo le sorti di quella che è stata per tanto tempo la sua creatura. Adesso giocare nel massimo campionato è qualcosa di incredibile, con lui al timone è sempre stata una meravigliosa abitudine.
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