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L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto devastante nel mondo del calcio andando ad intaccare notevolmente non solo le casse dei club, ma anche il cuore stesso dello sport: il tifo. Sebbene ci siano stati dei veri e propri atti di amore da parte dei tifosi nelle scorse settimane (basti pensare al raduno di centinaia di salentini fuori dal Via del Mare prima di Lecce-Parma), è innegabile come le porte chiuse siano una batosta difficile da digerire per tantissimi appassionati, a maggior ragione se questa situazione dovesse persistere nei prossimi mesi. La variabile cruciale per la riapertura degli stadi è la fatidica curva dei contagi, la quale ultimamente non sembra affatto strizzare l’occhio agli amanti dello sport dal vivo; se i dati risalenti a giugno infatti avevano fatto ben sperare addirittura per un graduale ritorno alla normalità in chiusura della passata stagione, il recente aumento dei positivi ha fatto sorgere nuovi interrogativi nei costanti dialoghi tra ministero della salute e FIGC. Resta quindi in bilico la situazione relativa alle campagne abbonamenti, in attesa di indicazioni dall’alto. Intanto si muove qualcosa nel mondo Lecce, come evidenziato da Saverio Sticchi Damiani nella conferenza di presentazione di mister Corini. Il presidente dei giallorossi ha assicurato che la società sta varando delle modalità di fidelizzazione che potrebbero rivelarsi utili in vista di un’ipotetica riapertura al pubblico del Via del Mare. Momento di stallo totale in Italia, ma non nel resto di Europa, dove i primi accorgimenti sono già in atto. L’esempio più plateale è la finale di Supercoppa Europea, evento per il quale la Puskas Arena di Budapest ospiterà il 30% della capienza massima della struttura, ovvero 16800 spettatori. Nelle altre nazioni probabilmente si seguirà questa linea guida con la disponibilità di 1/3 dei posti totali riservati agli abbonati. Una situazione che, se traslata ad esempio nel contesto leccese, risulterebbe paradossale. Dati alla mano, il Via del Mare può ospitare 31.533 tifosi, di conseguenza tenendo conto di un ingresso limitato al 30% della capienza, si prospetterebbe un palcoscenico con poco più di 9500 spettatori. Nella realtà dei fatti però lo scorso anno gli abbonati sono stati circa 19000, il doppio di un ipotetico limite futuro. Come si decide chi resta fuori? I turni per entrare andrebbero ad infliggere un ennesimo colpo nell’animo degli appassionati che risulterebbero simbolicamente lasciati fuori dalla propria casa sportiva. Tutto bloccato quindi, in attesa che qualcosa si muova a livello nazionale. I giorni volano però, e siamo a meno di un mese dalla ripresa di tutti i campionati italiani.
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