Lecce-Milan 2-0, poi 25' di follia

I giallorossi preparano bene la sfida contro la Big ma si sciolgono durante lo svolgimento di gara. Abbiamo analizzato il motivo
Il Lecce perde la terza partita di fila ma non è questa la novità. È la serie A e ci può stare il filotto negativo, così come il mese scorso c'è stato quello positivo. Contro Milan, sicuramente è stata la migliore prestazione delle ultime tre, condita da due gol e abbiamo applaudito una squadra che per circa settanta minuti ha saputo difendersi e controbattere in fase offensiva.
Giampaolo l'aveva preparata bene, era riuscito a capire in anticipo dove il Lecce avrebbe potuto fare male ai più quotati avversari e così è stato. Due gol, un palo, parate di Sportiello, azioni pericolose in ripartenza che sono sfumate davvero per pochissimo. Poi è accaduto l'imponderabile: venticinque minuti di follia a cominciare dal gol del 2-1 preso in contropiede mentre si era in controllo totale col Milan impegnato a leccarsi le ferite.
Qui Giampaolo ha deciso di salire in cattedra ed ha dato comunicazioni sbagliate agli uomini. Come? Esercitando la funzione "cambio" in maniera scellerata. Se Pierotti è stanco non puoi mettere un terzino al suo posto per fare le corse con Leao, non stiamo alle Olimpiadi e non è una gara sui 100 metri. Si può difendere anche inserendo un esterno offensivo e costringendo il Milan a coprirlo. Se Helgason (migliore in campo insieme a Krstovic) è stanco lo sostituisci con un centrocampista qualitativo, perché se al suo posto metti Ramadani stai dando un altro messaggio negativo ai tuoi uomini. E poi, se Morente ha finito le energie lo devi sostituire per tempo, anche se come giocatore ti piace ed hai la fissa; se Gallo non ne ha più idem.
Elementare, quasi scolastico: i giocatori stanchi si sostituiscono non si attende che facciano danni che poi non riesci più a recuperare.
Fa rabbia, perché da contraltare ad una partita preparata benissimo ci sono le scelte a gara in corso, tutte sbagliate che hanno appiattito la squadra, snaturandola. Tre a due per i rossoneri il risultato finale, con il Lecce in vantaggio di due gol al settantesimo circa. Ripensarci fa valutare tutto quello che sarebbe potuto essere ed invece non è.
Venerdì prossimo terzo anticipo in quattro gare, a Genova contro i rossoblu. Questo Lecce può dire la sua e ricominciare a fare punti in classifica, a patto che Giampaolo sfrutti tutto l'organico che ha a disposizione, che non se ne vada in "fissa" con alcuni elementi e che ricominci a trasferire positività al gruppo, non solo a parole, anche con le scelte. Ora è il Lecce che è giunto alla terza sconfitta consecutiva, vedremo se il Genoa sarà in grado di fare il "buon Samaritano" così come hanno fatto i giallorossi con Fiorentina e Milan.