Aggressività, abilità nel gioco aereo e... il legame con Jay-Z: ecco chi è Noham Abdellaoui
LA SCHEDA
Parallelamente al lavoro di Pantaleo Corvino e di Stefano Trinchera per il mercato in entrata e in uscita per la prima squadra, c’è anche quello che vede il rafforzamento della Primavera di un Lecce per la stagione che sta per arrivare ha come obiettivo quello della seconda salvezza consecutiva nel massimo campionato di categoria. In quest’ottica, è arrivata l’ufficialità del tesseramento, da parte dei giallorossi, di Noham Abdellaoui, difensore centrale francese classe 2004, nella scorsa stagione impiegato nelle giovanili del club francese dell’AS Saint-Etienne. Il ragazzo si è accasato al club di Via Costadura da svincolato, in quanto era giunto alla scadenza del contratto e aveva già deciso, nel maggio di quest’anno, di non rinnovare l’ingaggio con il suo team di appartenenza.
Nato proprio a Saint-Etienne il 15 Marzo di 18 anni fa, Noham proviene da una famiglia di origine algerina. Approda alle giovanili della squadra biancoverde della sua città all’età di 9 anni assieme al fratello gemello Kais, anch’egli difensore centrale. Fra i due, però, quello con più talento è Noham, che nel 2015 capisce che può davvero intraprendere la strada che lo può portare ad essere un calciatore affermato e che convince l’entourage tecnico del suo club a investire su di lui. Comincia così a fare tutta la trafila delle selezioni minori, fino ad arrivare nei ranghi dell’Under 17.
Per la stagione 2020/2021, Noham viene promosso in pianta stabile nella formazione Under 19, sebbene non trovi la possibilità di debuttare. I tecnici però credono fortemente in lui e per l’annata seguente (cioè quella appena conclusa) gli danno la possibilità di disputare 13 match (di cui 12 da titolare), per un totale di 1087 minuti giocati. L’esordio avviene il 22 Agosto 2021 in trasferta, contro i pari età del Beziers, nella clamorosa vittoria per 6-2. Indossa la maglia numero 32, mantenendola fino a fine anno. Dal punto di vista disciplinare, però, si segnala per la sua veemenza nei contrasti, confermata da uno score non proprio invidiabile: ben 5 cartellini gialli. Si rivela, però, un difensore arcigno ma efficace, tant’è vero che la sua squadra chiude il campionato al terzo posto, alle spalle del fortissimo Monaco e del Toulouse, e che con lui in campo sono solo due le sconfitte nel torneo e ben 5 gli incontri in cui lui e i suoi compagni non subiscono nemmeno un gol dagli avversari. La sua migliore prestazione, secondo le cronache, è offerta in un roboante 11-0 rifilato al Pieve di Lota.
Il suo stile di gioco è subito identificabile: forte nell’uno contro uno e nei contrasti aerei, punta tutto sul suo atletismo e sulla sua dinamicità. Nonostante la sua natura pacata e calma, in campo si produce con un atteggiamento aggressivo che lo rende un incubo per gli attaccanti avversari.
Il richiamo della terra natia della sua famiglia è sempre stato fortissimo per Noham, il quale decide di non esercitare il criterio di selezionabilità per le nazionali minori francesi, quanto piuttosto dichiararsi eleggibile per le formazioni giovanili dell’Algeria. Dopo essere stato inizialmente incluso del giro dell'Under 17 algerina, Abdellaoui viene chiamato dall’allenatore Mourad Slatni nella selezione Under 18 per una doppia amichevole contro – ironia della sorte – i pari età francesi, in programma il 9 e 12 ottobre 2021 a Clairefontaine. Parte titolare in entrambe le gare, ma sono due esperienze totalmente da dimenticare, se non altro sul piano sportivo: alla gioia dell’esordio con la maglia della propria nazionale, fa da contraltare la sua espulsione al 45° minuto che, di fatto, spiana la strada alla goleada francese. L’incontro finisce 6-0; tre giorni dopo, la ‘rivincita’ vede lo stesso epilogo e il medesimo punteggio, però lui resta sul campo per tutto l’incontro. In occasione dei nuovi incontri di preparazione ai Giochi del Mediterraneo 2022, però, Noham non viene convocato.
Recentemente, però, Abdellaoui è salito agli onori delle cronache per il suo ingresso nella scuderia della Roc Nation, l’agenzia del famoso rapper Jay-Z che rappresenta atleti (come - per citarne alcuni - Romelu Lukaku, Kevin De Bruyne e Marcus Rashford) e artisti in tutto il globo, curandone non solo gli interessi lavorativi e la carriera, ma provando anche a far crescere la loro immagine e il loro impegno sociale fuori dal campo.
Il profilo di Noham Abdellaoui tracciato da Football Manager 2022 lo descrive come un giovane difensore centrale, ritenuto un’interessante promessa, alto 185 centimetri e con un peso forma di 75 chilogrammi. Di piede destro e di personalità equilibrata, Abdellaoui è un marcatore centrale che può essere impiegato anche come difensore senza fronzoli o come braccetto di difesa.
Fra i suoi pro, viene menzionata la sua grande adattabilità ad un nuovo gruppo squadra e al resto della propria rosa, la sua prestanza, la sua capacità aerea grazie alla sua abilità di testa, il suo essere molto valido in fase di marcatura e la sua personalità. Di contro, il videogame manageriale evidenza una tecnica considerata scadente, il fatto che è ritenuto un giocatore abbastanza egoista nel suo modo di giocare e che non può occupare altre posizioni sul rettangolo verde se non quella del difensore centrale.
La qualità principale di Noham Abdellaoui secondo Football Manager 2022 risiede nei colpi di testa e nella marcatura (13/20); molto buoni i dati riferiti a integrità fisica, decisioni, aggressività e senso della posizione. I valori peggiori, invece, si palesano su molte voci – segno che è necessario lavorare tantissimo e crescere in tutti gli aspetti, soprattutto su tecnica, rimesse lunghe, movimento senza palla, visione di gioco e dribbling.
L’abilità attuale di Noham Abdellaoui è pari a 33/100, ma ciò non preclude il suo tasso di crescita che, in proiezione futura, può fargli toccare un’abilità potenziale fino a 70/100.
Cosa può dare Noham Abdellaoui al Lecce? Senza dubbio, una crescita in prospettiva che può svilupparsi in un contesto altamente competitivo come quello dei giallorossi e in un campionato duro come quello della Primavera 1 italiana, differente da quello francese e più improntato sulla disciplina tattica. Al netto di ciò, se lavorerà sodo e troverà il modo di colmare le sue lacune tecniche e, nel contempo, confermare le sue peculiarità e le sue abilità, Noham potrà ritagliarsi uno spazio importante con i nostri colori e, perché no, ambire al professionismo. I numeri sembra averli: ora tocca a lui mostrarli a tutti.
Bienvenue, Noham!