Da Ferguson a Marchwinski: il Lecce non è più una piccola
Una considerazione sul mercato dei giallorossi dopo tre anni di Serie A
Questa sarà la terza stagione di fila dei giallorossi in Serie A da quando al comando c'è la cordata leccese guidata da Sticchi Damiani. La quarta massima serie in sei anni, se vogliamo essere ancora più precisi.
La società, come sappiamo, ha sempre parlato di “politica dei piccoli passi”. Un percorso di crescita sostenibile senza spese folli e senza minare la stabilità stessa del club.
Gli step compiuti
Gli step di crescita sono sotto gli occhi di tutti. Uno stadio che verrà completamente rinnovato e che, si spera, potrebbe addirittura essere coperto. Solo pochi giorni fa, abbiamo anche messo in luce come sono cambiate le amichevoli estive del Lecce dalla Serie C ad oggi. Ma è significativo soprattutto capire come la società abbia compiuto questo step nel calciomercato.
Da Ferguson ad oggi
Solo due sessioni estive fa, il Lecce era una matricola della massima serie e non si riuscì a chiudere l'acquisto di Lewis Ferguson per un solo milione di euro, acquistato dal Bologna con cui poi è esploso diventando uno di quei trequartisti visionati anche dalle big.
Il "mercato delle idee" però, ha dato ragione a Pantaleo Corvino. Dopo un solo anno di Serie A, siamo cresciuti. Un mercato in cui sono arrivati giocatori come Falcone, Kaba, Pongracic e…Ramadani.
Proprio per quest'ultimo, in fase di trattativa l'Hellas Verona si inserì tentando di “scippare” il giocatore alla squadra di via Colonnello Costadura, ma il calciatore fu comunque convinto dal progetto del Lecce e scelse di vestire la maglia dei giallorossi. Qualcosa si stava muovendo.
Ieri invece, è stato presentato un nuovo giocatore. Si tratta di Filip Marchwinski, trequartista polacco che con grande sorpresa ha affermato di essere stato cercato anche dal Bologna, lo stesso Bologna che due anni prima aveva fatto lo sgambetto al Lecce per Ferguson a causa del diverso potere economico e di status tra le due compagini:
"Si, è vero", dice, “ma ora non penso più al Bologna”. In due anni le cose sono cambiate. Il Bologna è in Champions League e Ferguson ha moltiplicato il suo valore.
Ma anche il Lecce è cresciuto. Lo status della squadra non è più quello della piccola matricola, ma di una squadra che sa riconoscere il talento e che può valorizzarlo, ma che soprattutto può permetterselo.