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Domenico Progna, cresciuto nel Settore Giovanile del Lecce, ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno della gara di domenica prossima contro il Napoli. Questo il suo pensiero: “A Napoli, per il Lecce, sarà durissima, in quanto la formazione partenopea si è rilanciata alla grande, qualificandosi per la semifinale di Coppa Italia a spese della Lazio, battendo la Juventus ed andando a vincere a Genova, con la Sampdoria. Insomma, la compagine azzurra non è più la squadra che, sino ad un mese fa circa, nel periodo in cui è stata in crisi nera, ha concesso punti a diverse avversarie, a dispetto di una cifra tecnica di assoluto valore. Quando si affrontano le big, di norma, si sostiene che non è in simili incontri che una neopromossa deve ottenere i punti per la salvezza. È così, ma poi a rileggere la storia, anche del campionato in corso, oltre che di quelli del passato, e ci si accorge che accade che un team nettamente sfavorito dal pronostico faccia punti nonostante le previsioni avverse. Ebbene, contro l’undici allenato da Gattuso, il Lecce ci dovrà provare, comunque vada a finire. Per Lucioni e compagni sarebbe importantissimo confermare quanto di buono hanno messo in mostra contro il Torino sul piano della prestazione, che è stata di alto livello, se poi dovesse arrivare anche un risultato positivo, allora sarebbe tanto di guadagnato. Dimostrare di avere ritrovato la via maestra, dal punto di vista del gioco, sarebbe fondamentale in chiave futura, in quanto servirebbe a ribadire che il Lecce si è lasciato alle spalle il periodo di appannamento”. Progna prosegue: “Dopo la batosta di Verona, condita da una prova incolore, non era affatto scontato che l’undici salentino riuscisse ad approcciarsi al match con i granata con il piglio giusto. Invece, Rossettini e soci ce l’hanno fatta, giostrando sin dal primo minuto in maniera propositiva, con personalità, con trame a tratti spettacolari. Questa circostanza conferma, per l’ennesima volta, che questo gruppo ha un’anima, in quanto non è certo pensabile che l’ottima prestazione sciorinata contro il “Toro” sia solo il frutto degli innesti, pur importanti, di Barak e di Saponara”. L’ex Lecce conclude: “I moduli sono importanti sino ad un certo punto. Conta innanzitutto l’interpretazione. Ebbene, sia contro i nerazzurri che contro il Torino, è stata quella giusta, pur con un atteggiamento enormemente diverso: molto accorto, ma non rinunciatario, contro la compagine guidata da Antonio Conte, costantemente propositivo con i piemontesi”.
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