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Partiamo dai numeri, che parlano da soli. 4 gol in 6 presenze. Una da titolare. Quindi una rete ogni 54 minuti. Anni? 19, classe 2001. L'impatto di Pablo "el diablo" Rodriguez alla sua prima stagione in maglia giallorossa ha dell'incredibile e come si suol dire, il meglio deve ancora venire. "Ha un talento straordinario e può fare ancora meglio" assicura il suo tecnico Eugenio Corini, che lo ha saputo aspettare e gestire nella fase più difficile, ovvero l'approccio al calcio italiano. I risultati sono venuti fuori prima del previsto, poiché d'altronde un calciatore cresciuto tra le fila dei galacticos non è abituato ad accontentarsi. A 19 anni Rodriguez dimostra di poter trascinare una squadra, sia calcisticamente che emotivamente. Le sue reti contro Vicenza, Empoli, Brescia e Cremonese valgono per il Lecce 7 punti in più e premiano chi ha fatto di tutto per portarlo nel Salento, facendo a sportellate con i piani alti del Real Madrid. Sì, stiamo parlando di Pantaleo Corvino. Il lupo, anzi "il corvo", perde il pelo ma non il vizio. Un impatto simile lo aveva avuto 20 anni fa un'altra sua intuizione, Javier Chevanton, che nelle prime 5 ne mise a segno 4. Altra epoca, altra storia. Ma sognare non costa nulla. Di certo c'è che Rodriguez sta dimostrando ai suoi compagni che quando c'è la "garra", l'età conta poco. Buttando un occhio sui numeri del reparto offensivo giallorosso, nessuno sfiora la media reti del campioncino spagnolo. Coda la insacca una volta ogni 157 minuti. Mancosu ogni 227. Stepinski ogni 235. Il marchio blancos si vede e chissà che a Madrid qualcuno non rimpianga già il canterano che aveva deciso una finale di Youth League alla corte del tecnico Raúl. In settimana il quotidiano spagnolo "Marca" lo ha paragonato ad Inzaghi. A Cremona Rodriguez ha dimostrato che oltre ad essere un rapace d'area di rigore è un elemento quasi imprescindibile nella manovra del Lecce. "El diablo" con gol e carisma ha conquistato tutti ed ha le carte in regola per essere l'uomo immagine del nuovo corso del Lecce. Se i presupposti sono questi, l'idea societaria di "patrimonializzazione" non è mica male.
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