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Appena vi diremo il suo nome siamo certi che lo ricorderete seppur, purtroppo, non per quello che ha lasciato sul terreno di gioco con la maglia giallorossa. Ousmane Dramé, infatti, è stato un giocatore del Lecce venuto alla ribalta per uno spiacevole episodio che lo ha riguardato. L’ex Sporting Lisbona ha aggredito e derubato una prostituta alla quale, in mancanza di denaro contante, aveva offerto il suo telefono cellulare in cambio di una prestazione sessuale. Alla fine, in ogni caso, l’ex esterno d’attacco ha deciso di riprendersi il telefonino e scappare in sella ad una bicicletta, aggredendo anche un transessuale che stava provando a difendere la donna. La notizia, come ovvio che sia, ha fatto il giro del mondo e su tutti i giornali sportivi in quei giorni non si è parlato d’altro. Non è stato piacevole né per lui né per la piazza, derisa e svilita già dalla Serie C, campionato nel quale il Lecce è finito a causa del calcio scommesse. In totale, prima di quella notte, Dramé ha vestito la casacca giallorossa solo in 3 occasioni, segnando una grande rete in quel di Latina, durante una semifinale di Coppa Italia di Serie C. Prima di Lecce il franco maliano ha giocato con Padova ed Ascoli e, soprattutto con i veneti, è riuscito a regalarsi soddisfazioni e qualche rete. Dopo la sfortunata avventura nel Salento, invece, il classe ’92 è finito a Venezia e poi incredibilmente allo Sporting Lisbona, con un contratto che prevedeva al suo interno una clausola rescissoria di 45 milioni di euro. A dire il vero, il club lusitano lo ha spedito subito a giocare con la formazione B, sebbene in qualche occasione, specie durante la Coppa Nazionale, gli abbia permesso di esordire con la prestigiosa maglia bianco verde. Moreirense e Belenenses sono state le ultime due esperienze nel massimo campionato portoghese, mentre fino al 2020 ha indossato la maglia del Cova de Piedade, in Serie B lusitana. Adesso? Secondo quanto riportato da Transfermarkt attualmente Dramé è svincolato ed alla ricerca di una nuova avventura. Chissà che non possa ritornare a giocare in Italia, anche perché le qualità tecniche per fare bene ci sono, nonostante nel Bel Paese tutti associno ancora il suo nome a quella notte dell’aprile del 2013.
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