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Il Foggia è ufficialmente in vendita. La squadra pugliese, che milita nel girone C di Lega Pro, era partita per entrare almeno nei playoff, ma al momento sono fermi al quindicesimo posto, a soli cinque punti dalla zona playout, occupata ora dalla Casertana. La tifoserie foggiana da tempo è in contestazione con il proprio presidente, e le quattro sconfitte consecutive di certo non aiutano a risollevare il morale della piazza.

“Non spenderò più un centesimo per il Foggia”

Prima del derby contro il Cerignola (perso per 3-2 lo scorso 12 marzo), però, il presidente dei satanelli aveva rassicurato tutti sul fatto che se nessuno avesse acquisito il Foggia entro la fine di marzo, avrebbe programmato la stagione successiva. 

Evidentemente, l'umore della piazza, che in queste settimane ha chiesto sempre più insistentemente la cessione del club, ha influito sulla scelta del presidente Canonico. Nella conferenza stampa di ieri,infatti, ha dichiarato di voler vendere il club, a patto che, però, i nuovi proprietari si carichino anche della responsabilità di risanare la situazione debitoria. Il presidente Canonico, durante la conferenza stampa, si è mostrato molto deluso per il trattamento che gli è stato riservato e spera che l'amministrazione comunale possa riuscire a trovare degli imprenditori locali pronti a investire sul club. 

Questa nuova situazione rischia di diventare molto grave per il futuro del Foggia Calcio, in quanto è a rischio anche l'iscrizione al prossimo campionato. Se le cose non dovessero andare per il verso giusto, quindi, la Puglia perderebbe una squadra importantissima nel proprio panorama calcistico. Queste le parole del presidente Canonico nella conferenza stampa di ieri, riprese da “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

Le parole di Canonico

Da questo momento non sono più il presidente del Foggia. Io e mio figlio Emanuele ci facciamo da parte. Sono disposto a cedere il club, alle stesse condizioni di quando, quattro anni fa, lo comprai: 1,8 milioni di euro per il titolo sportivo. Chi subentra si accolla la debitoria di 2,7 milioni, che è la stessa di quattro anni fa, più le ultime quattro mensilità di questa stagione, da corrispondere ai tesserati e dipendenti, come feci io nel 2021 quando diventai socio di maggioranza del club. 

 

La sindaca Episcopo conosce la situazione, mi auguro che prenda a cuore questa vicenda e riesca a stimolare l’imprenditoria locale ad intervenire e a salvare il calcio in questa città. Io sono stanco di contestazioni e offese che sono andate oltre il limite dell’accettabile. Da Zeman e Pavone agli altri ds e allenatori che abbiamo avuto ho sempre cercato di fare del mio meglio e il bene del club. Lo sbaglio più grande è stato affidare la panchina a Capuano, a settembre scorso. Ma l’unico rimprovero che mi faccio è che non sono stato presente come avrei voluto, a contatto con la squadra. 

 

A gennaio avevo detto a Zauri e Leone che dovevamo cedere 8-9 giocatori di cui non ero contento. Loro hanno sempre difeso il gruppo e questi sono i risultati. Una squadra che ha tirato da settimane i remi in barca. La sconfitta di Caserta è stata vergognosa. L’estate scorsa ho allestito una rosa per cercare di vincere il campionato, ma non sempre le ciambelle riescono col buco. Vedi Catania, Trapani, o in Serie A Juve e Milan. Non sempre avere in squadra giocatori di nome è garanzia di successi. Io in 4 anni ho investito 10 milioni di euro nel Foggia, non ho avuto dalla città il rispetto che avrei meritato.

Verranno assicurati gli stipendi fino a fine stagione?

Li pagheremo se ci saranno fondi nelle casse del club per poterlo fare. Altrimenti la società prenderà la penalizzazione, che verrà scontata nella prossima stagione sportiva. Di certo c’è che io non tirerò fuori più un centesimo per il Foggia

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