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Dove ci eravamo lasciati? Alla maledetta sera del 2 Agosto, alle lacrime di migliaia di tifosi salentini mentre il silenzio assordante del Via del Mare vuoto sanciva la retrocessione in Serie B.

Probabilmente il finale peggiore che  potessimo mai immaginare, non tanto per il risultato quanto per il contorno assolutamente non irrilevante.

Il tifoso del Lecce ha costantemente sofferto in simbiosi con la squadra e nonostante tutto ha sempre accettato il responso del campo, con dignità, dimostrando un invidiabile attaccamento ai propri colori.

In quest’ottica è facile capire come quel singolo risultato sia caduto inesorabilmente in secondo piano dietro alla vera delusione del sostenitore: il non poter essere lì, il sentirsi quasi incatenato fuori dalla propria casa.

Ora il Lecce torna.

Da quella sfida col Parma è cambiato tanto: sulla panchina siederà un nuovo allenatore, sugli spalti ci sarà un altro DS e sul campo nuovi calciatori.

Una vera e propria rifondazione durata più di un mese e mezzo (ed ancora in corso), con il fine di assicurare un futuro roseo alla squadra e risollevare (per quel che si può) il morale della tifoseria.

Questa ripartenza non sarà come le altre, è inutile girarci attorno, e ciò non è dovuto alla categoria.

Di campionati e stadi ne abbiamo girati tanti e la brutta abitudine di vederci in C ha reso l’ultima annata quasi un sogno passeggero, una realtà troppo bella per essere vera.

Il fatto che al Via del Mare nella prossima stagione non scendano squadre di blasone come Juve o Inter conta relativamente: i giallorossi ci saranno sempre, e ciò è l’unica cosa che conta (o quasi).

Il vero assente purtroppo sarà l’anima della squadra e dello sport, il tifo.

Si riprenderà come ci si è lasciati, con i tornelli chiusi e gli spalti vuoti.

Forse gradualmente si ritornerà alla “normalità”, ma rivedere un pienone nella tana dei lupi resta, al momento, solo un grande utopia.

Nonostante tutto, “the show must go on”: il pallone tornerà a rotolare e il supporto dei numerosi appassionati salentini verrà fuori quasi spontaneamente, perchè anche se a distanza il rapporto tra uno sportivo e la propria fede è indivisibile.

Soprattutto in questo momento più unico che raro il Lecce ha bisogno di noi, della sua gente, che c’è sempre stata ed è dal giorno 0 la vera trascinatrice della squadra.

Domani ci sarà il calcio d’inizio di una nuova stagione nella quale sarà necessario come mai prima d’ora ripartire tutti insieme, inaugurando al meglio un nuovo ciclo.

Gli stadi chiusi ostacoleranno ma non fermeranno la passione dei tifosi.

Allo stadio o da casa, sabato alle 14 saremo tutti lì pronti a sostenere la squadra.

Il conto alla rovescia è finito: gioca il Lecce.

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