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La partita contro la Svizzera ci fa tornare a zero, nelle scelte future tenterò di ringiovanire la rosa, stando attento alla mancanza di personalità. 

Non mi hanno dato le risposte che cercavo. Ci vogliono forze e energie nuove, si va a prendere i giocatori dal basso, i giovani. Siccome rimango qui, in futuro questo sarà fatto ancora di più.

Sono state queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti rilasciate nelle scorse ore alla stampa nazionale. Ma quale è il vero problema del Settore Tecnico Figc che non riesce più a dare le linee guida a club e scuole calcio per far nascere, crescere e lanciare talenti italiani? Un quesito che, per molti, ha dato risposto nel 2013 Roberto Baggio. 

Baggio, addio alla Figc: "Non mi hanno lasciato lavorare"

Era il gennaio del 2013, Roberto Baggio annuncia come un fulmine a ciel sereno l'addio al settore tecnico della Federcalcio. Chiamato nel 2010 a svolgere il ruolo di presidente del Settore Tecnico, il divin codino accusò in un'intervista al Tg1:

 Lascio perché non mi hanno permesso di lavorare. Ho provato a esercitare il ruolo che mi hanno affidato, ma non me l'hanno consentito, non sono disposto più ad andare avanti.

Ho lavorato per rinnovare la formazione dalle fondamenta, creare buoni calciatori e buone persone. E' venuto fuori un programma di 900 pagine, presentato nel dicembre 2011 che per un anno è rimasto lettera morta. Così ho tratto le mie conclusioni, io non amo occupare le poltrone ma fare le cose.

Roberto Baggio

Alla domanda del perché non partecipasse alle riunioni del Consiglio federale, l'ex numero dieci azzurro rispose: 

Come presidente del settore tecnico non avevo diritto di voto e quindi era inutile assistere a riunioni che nulla avevano a che fare con il mio ruolo. 

Faccio un esempio, quando ho presentato il programma ho fatto cinque ore di anticamera per essere ricevuto poco più di 15' per presentare il progetto al quale avevano lavorato circa cinquanta persone. 

Eppure la Figc aveva creduto molto in questa scelta:

Aveva anche stanziato 10 milioni di euro - riconosce Baggio -, sono grato ad Abete per quello che ha fatto ma ad oggi non ho ricevuto alcun fondo per procedere e tutto è rimasto sulla carta. 

Per questo a malincuore dico addio. Definitivo? Amo il calcio e il mio Paese, resto a disposizione per qualsiasi iniziativa.

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