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"Sulla riduzione ingaggi ne ho parlato con il capitano Mancosu e con Lucioni. Ho spiegato loro quali saranno, per il Lecce, le conseguenze economiche della situazione che stiamo vivendo ed in che modo contiamo di agire sul fronte ingaggi. Mi hanno dato, né si chiedeva altro, la generica disponibilità a compiere dei sacrifici, nella consapevolezza che tutte le componenti dovranno farne. Con in direttore sportivo Meluso e con il direttore generale Mercadante, abbiamo iniziato a contattare i procuratori dei singoli atleti per affrontare l’argomento e giungere ad una soluzione. Sono certo che ci sarà il massimo buonsenso". Sono queste le dichiarazioni di Saverio Sticchi Damiani rilasciate in un'intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno. Il presidente giallorosso dice la sua anche su cosa potrebbe accadere in caso di positività di qualche calciatore al virus: "I nodi da sciogliere sono diversi e le decisioni andranno prese a bocce ferme. Occorre sapere prima di ripartire quale soluzione sarà adottata in caso di contagio in una squadra. Ma occorre capire come si pensa di conciliare l’isolamento delle varie formazioni con la necessità di eseguire, in seguito agli infortuni, esami strumentali presso centri esterni. Come si intende ovviare alla difficoltà, soprattutto in alcune zone, di reperire i tamponi che servono per monitorare con frequenza gli atleti. Inoltre, va definita la questione dei contratti e dei prestiti in scadenza il 30 giugno, che andranno prolungati d’ufficio". Il Lecce, comunque vada, seguirà le direttive degli organi preposti e Sticchi spiega: "La nostra società seguirà le direttive della Lega e della Figc. Quindi, se ci sarà il benestare dei ministeri competenti per riprendere l’attività, lo faremo. Ho la massima considerazione di tutte le parti in causa e non penso che saranno fatte scelte spregiudicate. La posizione del Lecce non è mutata. Se tornare in campo è utile al sistema calcio ed al sistema Paese, cosa della quale non ci sono dubbi, è giusto portare a termine la stagione, ma solo se e quando ci saranno i presupposti per farlo senza mettere a repentaglio il bene supremo, che è quello della salute. A volte ho la sensazione che si stia cercando di dare una accelerata che non mi pare giustificata dalle cifre che si registrano ogni giorno, con nuovi contagi e sui morti. Serve la massima cautela".
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