Qualità, versatilità, propensione offensiva e un sinistro 'che canta': vi presentiamo Youssef Maleh
LA SCHEDA
Quando - all’arrivo della pausa in vista dei Mondiali in Qatar - avevamo pensato ad un reparto sul quale il Lecce avrebbe dovuto intervenire durante la sessione di mercato invernale, lo avevamo subito identificato in quello del centrocampo, specificando come la linea mediana di Baroni avesse bisogno di un elemento in grado di poter essere propositivo dal punto di vista offensivo e ‘dare peso’ alla manovra d’attacco con inserimenti a giusti giri e conclusioni scoccate anche dalla distanza. E avevamo stilato un identikit del giocatore ideale, un elemento che speravamo potesse essere simile – fra gli altri - a Youssef Maleh della Fiorentina. Adesso, ci apprestiamo a dare il benvenuto non ad un calciatore simile a lui, ma… proprio a lui.
Il 2023, infatti, porta in regalo al Lecce un centrocampista di propensione spiccatamente offensiva e che finalmente corrobora il reparto ritenuto meno completo della squadra: parliamo proprio di Youssef Maleh, 24enne italo-marocchino, giunto alla corte di Via Costadura in prestito oneroso con obbligo di riscatto nel caso di raggiungimento della salvezza dei giallorossi. Un’altra vera e propria corvinata, con la quale il team di Saverio Sticchi Damiani batte la concorrenza di Sampdoria e Salernitana e si aggiudica le prestazioni di un elemento tecnico, valido e in grado di potersi far sentire anche nelle transizioni offensive.
Youssef Maleh nasce a Castel San Pietro Terme - comune in provincia di Bologna già noto per aver dato i natali a Loris Capirossi – il 22 Agosto 1998, da genitori di nazionalità marocchina trasferitisi in Italia nel 1989. La sua famiglia vive a Portonovo, una frazione di Medicina, paesino a ridosso del capoluogo emiliano. Il piccolo Youssef è l’ultimo di tre fratelli. La sua passione per il calcio sboccia fin da piccolissimo, già all’età di 5 anni: il padre, Rachid, è un appassionato sfegatato, mentre il fratello Assen (classe 1992) sembra essere già indirizzato verso quel mondo, dato che si dedica già al pallone (e che poi arriverà a militare in Promozione con la squadra del suo comune di residenza). Anche la sorella, più grande di lui, non disdegna la passione per quello sport. Impossibile, quindi, per il piccolo Youssef non dedicarsi al calcio. ‘Il calcio per me è una ragione di vita. Ho iniziato all'età di 5 anni, qui in Italia dove sono cresciuto, un anno prima del dovuto. Andavo a vedere le partite di mio fratello che era più grande e mentre lo aspettavo o ero lì fuori, mi divertivo un po’ a calciare il pallone. Io non mi ricordo alla perfezione di questo periodo però qualcosa mi è rimasto in testa. Me lo ricorda sempre mia sorella anche quando, magari, le fanno le domande e le chiedono come è nata questa passione. Poi ricordo che sin da bambino rimanevo fuori fino a dopo cena e mi doveva venire a prendere lei di forza per portarmi a casa’.
Dopo aver trascorso i primi anni della sua vita calcistica tra le fila del Medicina Fossatone, nel 2014 Youssef viene notato dagli scout del Milan, i quali gli offrono un provino ma non lo ritengono all’altezza delle aspettative. Poco male, però, perché subito dopo viene ingaggiato dal Cesena, con il quale cresce e comincia la trafila nel settore giovanile, forte anche di un innegabile talento che si unisce a una buonissima struttura fisica. Si sposta da Medicina in treno, facendo la ‘spola’ ogni giorno per evitare di costringere i genitori a stancanti spostamenti in auto. Quando poi si intuisce che la sua vita sarà definitivamente ‘in comunione’ con il rettangolo verde, Youssef si trasferisce con tutta la famiglia.
Dopo aver esordito con la Primavera bianconera il 3 Maggio 2014 nel successo per 1-0 sul Siena, passa in pianta stabile alla selezione Under 19 della società all’inizio della stagione 2015/2016: inizialmente nato con la propensione a ricoprire il ruolo di terzino sinistro o di esterno difensivo di fascia, sale in cattedra avanzando il suo raggio d’azione e diventando assoluto protagonista del centrocampo, con ben 23 presenze (e 4 reti) in Primavera B e 3 gare disputate nella coppa di categoria.
Nella stagione 2016/2017, Maleh comincia a far parlare abbondantemente di sé e, grazie anche a un ruolino di marcia di tutto rispetto in Primavera A (20 presenze, condite da 5 gol e 2 assist), ottiene le prime convocazioni in prima squadra, senza però debuttare nel campionato cadetto.
Il 16 gennaio 2018, dopo un match disputato in Primavera, viene girato a titolo temporaneo al Ravenna, in terza serie, fino al termine della stagione. Il suo esordio tra i professionisti avviene quindi il 27 gennaio, nel pareggio interno contro il Teramo. Terminato il prestito (9 i gettoni di presenza nel torneo) viene acquistato a titolo definitivo dal Venezia (a seguito della mancata iscrizione del Cesena al campionato), firmando un contratto di tre anni ma restando ancora ‘parcheggiato’ al Ravenna. Qui esplode letteralmente, prendendo parte a 21 incontri di campionato (impreziositi da un gol - nell'ultima giornata di Serie C pareggiata 3-3 contro l'Imolese di un certo Mario Gargiulo – e un assist – sempre contro l’Imolese), 2 gare in Coppa Italia di Serie C e due match nei playoff di Lega Pro.
Rientrato alla base a Venezia, il 31 agosto 2019 debutta in Serie B nella vittoria per 1-0 in casa del Trapani. Firma il suo primo gol con i lagunari alla terzultima giornata di campionato, nello scontro salvezza con la Juve Stabia di Francesco Forte (che poi ritroverà più avanti in carriera, come ‘tristemente’ qualcuno ricorderà…) e chiude il campionato con 28 presenze, una rete e due assist, dando un’impressione talmente abbagliante e positiva di sé da essere eletto come miglior esordiente della lega cadetta. Senza dubbio, la scelta di mister Dionisi di renderlo un centrocampista più spiccatamente offensivo alla lunga paga.
La stagione successiva si apre per il Venezia con la vittoria contro il neopromosso L.R. Vicenza: è un’annata che vede Maleh partire titolare e spostare il suo baricentro ancora più avanti, grazie anche a mister Zanetti il quale gli trasmette ‘quello che lui è stato da giocatore, ovvero voglia di vincere e non mollare mai’. Il 20 ottobre 2020 si mette in luce con una grande prestazione nella partita contro il Pescara, vinta per 4-0, nella quale realizza un gol ed effettua due assist. Maleh diventa l’assoluto trascinatore della compagine. Dopo un’esclusione dalla rosa durata l’arco temporale di 6 gare (nelle quali, forse non casualmente, la compagine lagunare non vince mai) per la sua riluttanza a rinnovare il contratto in scadenza, il 21 gennaio 2021 viene acquistato a titolo definitivo dalla Fiorentina (per una cifra vicina agli 800.000 euro più bonus) - la quale sbaraglia la concorrenza di Verona, Sassuolo, Bologna e Sampdoria - che lo lascia in prestito ai veneti fino al 30 giugno seguente. Si impone all’attenzione nazionale con le prestazioni incredibili con i arancioneroverdi e conquista la Serie A dopo un’incredibile cavalcata ai playoff, durante i quali elimina proprio il Lecce (suo l’assist, di tacco, per la marcatura di quel Francesco Forte menzionato in precedenza) e, in finale, sconfigge il Cittadella. L’annata si chiude per lui con 33 match complessivi, 5 gol e 6 assist.
A prestito concluso approda alla Fiorentina, che decide di inserirlo in prima squadra in vista della stagione 2021-2022, esordendo nella massima serie il 23 agosto 2021 nella sconfitta per 3-1 contro la Roma. Il 5 dicembre 2021 realizza il suo primo gol in Serie A, nella sfida vinta per 3-2 in casa del Bologna. Chiude l’annata con 28 incontri disputati, 2 gol e 3 assist in campionato e 5 match, un gol e un assist in Coppa Italia.
Nella stagione attualmente in corso, Youssef Maleh trova poco spazio: sono solo 7 le presenze in campionato (delle quali, appena 4 dal primo minuto) e 5 quelle in Conference League (fra preliminari e girone di qualificazione). Concentrando l’attenzione sulle statistiche riferite all’attuale torneo di Serie A, scopriamo come Maleh resti sul rettangolo verde per una media di 43 minuti per match. Purtroppo, il suo scarso impiego non gli permette di realizzare alcun gol o di fornire assist, sebbene fallisca una chiara occasione da rete e si produca in un valore di xG complessivo di 0,55. Quello che però conferma il suo marchio di fabbrica è la precisione sui passaggi dispensati: con 22,7 tocchi di media a partita del pallone, Maleh raggiunge l’86% di accuratezza sui passaggi (‘splittata’ in 90% per i passaggi nella propria metà campo, 78% per quelli nella metà campo avversaria e 56% sulle palle lunghe). Difensivamente parlando, Maleh offre 0,1 recuperi a partita, 0,4 tackle per gara e 0,3 salvataggi per match. Sui contrasti, non eccelle ovviamente perché non è nella sua indole, sebbene si sia visto comminare due ammonizioni. Cinque i possessi persi netti (per match). La sua media voto su Sofascore, finora, è di 6.43: si tratta del peggior rendimento fra tutti gli elementi della sua squadra, sicuramente inficiato dalle poche possibilità di impiego e dall’esiguo minutaggio. In Conference League, Maleh mostra numeri abbastanza simili, anche se il suo rendimento si dimostra leggermente migliore (6.47), anche grazie al maggior utilizzo.
Maleh arriva al Lecce con un curriculum di 35 presenze in Serie A (con 2 gol e 3 assist all’attivo), 57 presenze in Serie B (con 5 marcature e 6 assistenze), 7 presenze in Coppa Italia (condite da un gol e un assist) e 5 gare in Conference League (fra incontri di qualificazione e match di girone di partecipazione).
Essendo nato in Italia, Maleh è in possesso della cittadinanza italiana: in virtù di essa, è stato inizialmente convocato nella selezione nazionale Under 21 di Paolo Nicolato, debuttando il 3 settembre 2020 nell’amichevole contro i pari età della Slovenia (dove condivide il campo con due ex conoscenze del calcio leccese come Claud Adjapong e Alessandro Plizzari), terminata con una vittoria per 2-1. Successivamente, ha preso parte alle qualificazioni per gli Europei del 2021 in quattro occasioni, realizzando la rete del vantaggio in apertura nel 4-1 rifilato alla Svezia con un fantastico sinistro esploso dal vertice dell’area, nonché alla competizione iridata, nella quale però non ha avuto modo di scendere in campo.
Il 26 agosto 2021 decide di cambiare nazione da rappresentare accettando la convocabilità da parte del Marocco, a seguito della ‘chiamata’ per le gare del 2 settembre contro il Sudan e il 6 settembre contro la Guinea.
Dal punto di vista degli infortuni, Maleh ha avuto solo uno stop rilevante: a dicembre 2018, mentre è nelle fila del Ravenna, ha un problema al ginocchio che lo tiene ai box per 83 giorni e che lo costringe a saltare ben 14 match. Nel marzo successivo, salta le convocazioni per altre 2 gare per un problema fisico. Nella sua parentesi alla Fiorentina, Maleh accusa un disordine alla spalla a novembre 2021 (fortunatamente archiviato in tempi brevi ma che gli impedisce, purtroppo, di rispondere ad una nuova convocazione con la nazionale marocchina), mentre in questa stagione ha patito dei problemi fisici di poco conto e un affaticamento muscolare ad ottobre scorso, ma nulla di serio.
Il profilo di Youssef Maleh redatto da Football Manager 2023 parla di un centrocampista di piede sinistro e personalità risoluta, alto 179 centimetri e con un peso forma di 70 chilogrammi. Il suo ruolo d’elezione è quello del regista centrale avanzato, ma può giocare in tutti i ruoli della zona mediana del rettangolo verde, dalla mezzala al centrocampista di quantità, dal regista arretrato all’attaccante di sostegno, dal centrocampista offensivo al rifinitore, persino come mediano e, all’occorrenza, come esterno offensivo su entrambe le fasce. Una delle sue caratteristiche peculiari è quella di saper tagliare all’interno da entrambe le posizioni esterne, in modo da effettuare efficaci inserimenti offensivi. Inoltre, è in grado di avanzare in maniera propositiva, mirando alla copertura degli spazi lasciati dagli avversari tra centrocampo e attacco, rendendosi disponibile a ricevere i passaggi dei compagni in quella porzione di campo per cercare di trasformare velocemente un recupero difensivo in azione offensiva.
I suoi punti di forza elencati dal software manageriale parlano del suo essere perfettamente tagliato per il lavoro di squadra, della sua risolutezza e determinazione, della sua versatilità, della sua affidabilità la quale permette di dare il massimo per la causa, la sua costanza, la sua predilezione per i big match e i suoi miglioramenti in prospettiva. Di contro, Maleh sembra palesare qualche difficoltà sulle palle alte e sul gioco aereo e non dispone di un carattere che lo può imporre come un leader nello spogliatoio, quanto piuttosto identificarlo in un gregario.
La qualità principale di Youssef Maleh secondo Football Manager 2023 è la determinazione (16/20); forte anche nel gioco di squadra, ha valori molto alti per le qualità di resistenza, accelerazione, agilità, equlibrio, fantasia, impegno, intuito, movimento senza palla e passaggi; validissimi gli attributi, fra gli altri, relativi alla visione di gioco, al senso della posizione, al controllo di palla e alla tecnica. Purtroppo, sembra avere delle lacune sulla massima elevazione (e quindi, di rimando, sui colpi di testa), sui calci piazzati, sulle rimesse lunghe e non sembra essere dotato di rilevante carisma.
Dal punto di vista mentale, Maleh è un elemento che dimostra grandissima adattabilità, un’enorme ambizione e un alto senso di professionalità. Scarsamente avvezzo alle controversie e molto poco eccentrico, dimostra una sana aggressività in campo (che lo porta spesso a prendere qualche cartellino di troppo), un buon grado di concentrazione e un’abitudine consolidata alla compostezza. Dotato di un temperamento soddisfacente, Maleh regge benissimo la pressione di sfide importanti e dimostra sportività e tempra, mentre palesa una tendenza a non assumere i risvolti propri della leadership.
L’abilità attuale di Youssef Maleh secondo Football Manager 2023 è pari a 67/100, mentre quella potenziale può toccare la quota di 74/100.
Maleh è un centrocampista mancino di talento, dotato di buona tecnica e grande capacità d’inserimento. Predilige la posizione di mezzala in un centrocampo a tre, ma – come detto - può svariare in tutti i ruoli dell’area mediana, compreso quello di trequartista, considerata la sua spiccata attitudine offensiva. Partecipa attivamente al gioco della squadra, tant’è vero che, crescendo, ha migliorato anche il fondamentale della finalizzazione a rete. Dotato di ottima visione di gioco, può essere schierato sia centrale di centrocampo che mediano, quindi come regista arretrato davanti la difesa. Ama le incursioni nell’area avversaria e predilige mandare in goal i compagni, più che sé stesso. Veloce e con un sinistro velenoso, sa come aprire le difese avversarie.
Ha gamba e fantasia, qualità e quantità. E’ in grado di coprire tutto il campo con facilità, sfruttando questa caratteristica per essere preponderante sia in fase di ripiegamento sia in quella di ribaltamento dell’azione. Inoltre, è capace di dare sostanza ma anche saper accompagnare l’azione con determinazione: in fondo, è il compito che si chiede ad una mezzala, ruolo in cui Maleh si esprime al meglio dopo vari anni di ‘formazione’ in quella posizione. Potrebbe aprire il suo raggio d’azione sia impiegandosi in uno schieramento a destra che in quello a sinistra nel centrocampo a tre, ma la collocazione sulla zona sinistra di metà campo lo ha però portato al definitivo salto di qualità.
L’aspetto più importante è però la sua continuità. Negli scorsi anni, anche quando la scelta di non esimersi dagli obblighi del Ramadan poteva indebolirlo, le prestazioni sono state comunque garantite, mostrando duttilità e qualità atletiche. I più, infatti, ricorderanno quello che riuscì ad offrire giocando contro di noi proprio in quel frangente temporale.
Secondo Ultimo Uomo, la prima caratteristica di Maleh che spicca agli occhi dell’osservatore e appassionato è l’intensità con cui è in grado di coprire il campo. Giocando in una coppia di mediani, o come mezzala sinistra in un centrocampo a tre, Maleh si allarga spesso in fascia per aiutare la risalita del pallone e si inserisce altrettanto frequentemente in area di rigore, così come è capace di coprire le spalle all’esterno di fascia, o addirittura al terzino, e poco dopo guidare il pressing in avanti. Il suo sinistro è preciso e sensibile, così come la sua protezione del pallone sotto pressione – quando si gira usando l’esterno sinistro tenendosi alle spalle l’avversario; oppure quando usa la suola per tenere la palla vicina e cambiare direzione – ma grazie all’elasticità muscolare e allo straordinario dinamismo è anche un buon recuperatore di palloni. Youssef Maleh è un centrocampista completo, più che da area ad area, come si dice, da riga di fondo a riga di fondo, grazie anche ad una struttura fisica e a delle capacità aerobiche di un mezzofondista e un mancino che gli permette di gestire il pallone nello stretto come in spazi aperti, resistendo sotto pressione, dribblando oppure giocando a pochi tocchi, usando tutta la superficie del suo piede migliore. È avvezzo al gioco corale, cerca i compagni vicini, si smarca e legge l’azione con intelligenza, ma quando serve può portare palla in verticale o giocare l’ultimo passaggio. Raramente giocatori con il suo dinamismo e la sua attenzione senza palla, sanno poi cosa fare in area di rigore: non è il caso di Maleh.
Per Marzio De Vita ‘i suoi strappi sono importanti soprattutto da centrocampo in su, perché è proprio in fase offensiva che emerge la sua tecnica di base estremamente sviluppata. Ha un sinistro “che canta”, rapido negli spazi, ficcante quando punta il fondo, è anche dotato di una discreta fisicità, che completa così un profilo davvero stuzzicante’.
E’ lo stesso Maleh (LINK 6) a definire al meglio sé stesso: ‘Sono una mezzala moderna, mi piace inserirmi ma mi interessa essere utile alla squadra. Di sicuro non mi sento arrivato e osservo con attenzione i miei stessi compagni cercando di assorbire tutto. Ogni allenamento e ogni partita sono un passo avanti verso la migliore condizione che conto di ottenere il più possibile. Il centrocampista di oggi deve saper attaccare e difendere. Di sicuro è un ruolo molto completo, bello e difficile: sei in mezzo al campo e in teoria dovresti toccare tanti palloni. Ma è anche un ruolo di sacrificio perché devi applicarti nelle due fasi con grande lucidità. Devi saper scegliere i momenti e leggere le situazioni. In campo cerco sempre di mettere personalità in tutto quello che faccio e credo che quando scendi sul terreno di gioco non rappresenti te stesso, ma una società, una squadra e la passione di tanta gente. Il calcio deve essere divertimento e passione, quando si va in campo non devono pesarti il numero di spettatori o l’ambiente più o meno caldo. Sinceramente non mi spaventa giocare davanti a 10, 20 o 70 mila tifosi, quando scendi in campo lo fai per difendere la tua maglia e far vincere la tua squadra’. In passato, un certo Paolo Poggi disse di lui: ‘Per caratteristiche, anche se non ha lo stesso ruolo, mi sento di accomunarlo a Bernardeschi… non tanto per la posizione in campo, quanto per le movenze e l’utilizzo del piede sinistro’. Un’investitura importante.
Di recente, Luciano Foschi, l’allenatore del Ravenna ai tempi del suo esordio fra i professionisti, ha detto di lui che ‘riesce ad abbinare la quantità della corsa, perché è uno che non si ferma mai. Lo trovi in area su un cross e poi lo ritrovi nella propria area a fare la fase difensiva. Ha una quantità enorme, abbinata ad una qualità tecnica elevata. Ha una buona visione di gioco, ha la facilità di pensare prima… E’ un giocatore che non molla niente. Uno di quei calciatori che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Io ho avuto la fortuna di averlo un anno e, devo dire la verità, ci ha fatto divertire’ .
Una caratteristica estremamente positiva di Youssef Maleh da non sottovalutare è la sua versatilità: in carriera ha ricoperto praticamente ogni zona del centrocampo, dal vertice basso fino al ridosso dell’area di rigore. D’altronde, ha gamba per poter prodursi nel box to box, fisico per recuperare i palloni, rapidità per inserirsi nelle manovre d’attacco e un piede educato per prodursi in assist geniali o conclusioni, anche dalla distanza.
Con Maleh, il Lecce trova la tanto ricercata mezzala di qualità in grado di dare più dinamismo, maggiore potenziale in fase di proposizione in attacco e quel quid di fantasia in grado di sparigliare le carte nei momenti di difficoltà e di bulimia offensiva. Oltretutto, è (finalmente) un elemento di piede sinistro, quindi in grado di essere schierato in qualità di mezzala sinistra e trovarsi a proprio agio in quel fazzoletto di campo. Nei match da lui giocati contro il Lecce negli scorsi anni ha sempre offerto prestazioni di assoluto livello e giocate memorabili e al contempo costruttive per il resto della sua squadra. Adesso è arrivato il momento di vederci ‘restituite’ tali movenze e di assaporare le gesta di un calciatore che ha bisogno di rimettersi in gioco dopo un periodo nel quale è stato messo ai margini del progetto tecnico e di confermare quanto di positivo e sorprendente aveva (di)mostrato nel recente passato. E quella giallorossa può essere davvero la piazza giusta per lui.
أهلا بك, Youssef!