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Ci scrive Marco: "Sono il Papà di un ragazzino che gioca nelle giovanili del Lecce da 2 anni, mio padre ha scritto questo pensiero. E' molto significativo e d'impatto, potreste pubblicarlo sul sito?".

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Ciò che oggi viviamo: una riflessione

Un ragazzino al di qua di una rete di recinzione. Guarda da lontano il suo stadio. Tutt'intorno silenzio e un senso profondo di vuoto. Cosa starà pensando? Vorrebbe, come per magia, abbattere quella rete, rompere gli indugi, fregandosene dei divieti che un maledetto virus impone e violare le regole. Ma il ragazzino è giudizioso e maturo e sa che non può farlo. E allora si limita a proiettare il suo cuore sul futuro, speriamo prossimo, quando tutti potremo tornare a vivere la vita che desideriamo. E' di spalle ma possiamo immaginare il suo sguardo assorto, forse un po' triste ma , al contempo, speranzoso. Lo sguardo è forse trasognato, poi chiude gli occhi e si proietta verso un domani che spera vicino, quando finalmente potrà tornare a calcare il prato verde e correre, fiondarsi veloce verso la porta avversaria, gioire con i suoi compagni per un gol segnato. Insomma tornare a essere felice. Ecco, il sentimento che esprime quel bambino si può ben spiegare con una frase di Antoine de Saint Exupèry, il famoso autore de "Il piccolo principe": "Non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi".

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