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Pantaleo Corvino, Responsabile dell'Area tecnica giallorossa, ha parlato a TMW Radio, durante Maracanà, commentando la promozione del Lecce in Serie A. 

DEDICA

"Ne avrei tante di dediche, ma ad essere sincero credo se lo meriti una persona, che dopo oltre 56 anni ancora non riesce a godermi, ossia mia moglie. Sto più fuori che dentro casa ormai".

SQUADRA VINCENTE

"Ho capito di avere una squadra vincente dopo la partita con il Pordenone, altrimenti ero sempre un po' preoccupato. Dall'anno scorso ho capito che questa Serie B che ho ritrovato è diversa da quella che ho vissuto tempo prima. E' bellissima, fino all'ultimo ha tenuto col fiato sospeso. Oltre alla competitività, con tante proprietà straniere presenti ma anche tante proprietà italiane facoltose che hanno investito. Questo fa capire che livello c'è". 

METODO PER L'ACQUISTO DEI GIOCATORI

"Io sono arrivato neanche due anni fa ed era una squadra che arrivava da una retrocessione, che è pesata molto a livello economico. La strada intrapresa l'anno della Serie A aveva portato a 15 prestiti e a fine stagioni ci siamo trovati in un club senza patrimonio tecnico. Abbiamo dovuto abbassare il monte ingaggi e ringiovanire la rosa. Non era facile rimanere ad alto livello, ma era fondamentale per essere sostenibili nel lungo tempo. I giocatori bravi hanno dei costi. Quando ho potuto, ho investito, come con Coda e Di Mariano, ma in certi ruoli sono dovuto andare all'estero in mercati sostenibili. E abbiamo ottenuto il mix giusto per arrivare a questo risultato. Il calcio italiano è alterato oggi, non c'è più una scuola di management, una scuola di dirigenti vera. Oggi è più improvvisazione. Non ci sono più i manager di una volta".

CHI È CRESCIUTO DI PIÙ?

"Ho seguito molto tutti, li ho vissuti giorno per giorno. Coda e Strefezza sono stati dirompenti".

CODA IN A

"Il talento non ha età, ha una tecnica sopraffina, ha fisico, gamba, senso del gol come pochi. L'età al momento non conta".

SERIE A

"L'ho detto oggi ai ragazzi, che noi andremo ad affrontare un 'animale' diverso dalla B. So che cosa è la Serie A e la fatica che potrà fare il nostro club. Per raggiungere degli obiettivi, dovremo avere idee e tanto lavoro da fare. Ci dobbiamo provare in tutti i modi".

BARONI 

"Quando lo incontrai l'anno scorso, sapevo di avere di fronte un tecnico che avrebbe dato equilibrio alla squadra. Ha capito subito cosa volevo ed è stato bravo a metterlo in pratica. Grandi meriti vanno a lui".

 

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