Il Lecce e le grandi: non c'è due senza tre
In questa stagione nelle sfide fuori casa contro le big del nostro campionato è sempre successo qualcosa di anomalo
È sempre la solita storia. Per una squadra come il Lecce giocare a San Siro, contro Milan ed Inter, o all’Allianz Stadium, contro la Juventus, è sempre un’impresa titanica. E purtroppo non solo per la forza dell’avversario.
Gli episodi “dubbi”
In questa stagione i giallorossi hanno perso 5 partite su 6 contro le cosiddette “grandi” del nostro campionato. 5 sconfitte meritate perché il Lecce, di D’Aversa prima e di Gotti poi, è sembrato inferiore a queste compagini. Eppure, nelle gare giocate fuori casa la squadra salentina ha dovuto combattere anche contro scelte arbitrali discutibili e dubbie che hanno aumentato ancor di più il grado di difficoltà della partita.
Contro la Juventus, ad inizio campionato, la truppa di D’Aversa ha tenuto bene il campo ma nel secondo tempo ha subito un gol viziato da due errori: il primo riguardante l’angolo dal quale è nata poi la rete bianconera, che è assolutamente inesistente, mentre il secondo fa capo ad un tocco di mano che vizia l’azione del gol ma che non viene ravvisato dal direttore di gara.
Poi, nel finale di gara, il fischietto Giua ha addirittura espulso Kaba con un secondo giallo comminato per una simulazione nell'area di rigore avversaria. Un secondo cartellino parso molto generoso, dato che il francese è scivolato dopo un contatto con il difensore bianconero.
A San Siro, invece, valzer di orrori, sia contro l’Inter che contro il Milan. Nel periodo natalizio, durante la sfida con i nerazzurri, il direttore di gara prima ha assegnato un calcio di rigore per un tocco di braccio di Carlos Augusto ma poi ha revocato il tiro dal dischetto in seguito ad un colloquio con il VAR, con quest’ultimo quasi stupito dalla decisione iniziale.
Ciò che è accaduto, invece, sabato contro il Milan è ancora fresco nella nostra mente e non siamo nemmeno così sicuri che la ginocchiata di Theo Hernandez ai danni di Almqvist sia fortuita. Se così non fosse, il francese avrebbe dovuto prendere la via degli spogliatoi ed il Lecce usufruire di un calcio di rigore, con la possibilità di accorciare le distanze in parità numerica.
Parlare di arbitri toglie energie
Da ora in poi chi scrive la smetterà di ripensare agli errori arbitrali subiti dal Lecce fino a questo momento e si concentrerà solo sull’importante sfida che attende i giallorossi sabato. Lo ha detto il presidente Saverio Sticchi Damiani che parlare di arbitri in questo momento toglie energie mentali delle quali i giallorossi hanno bisogno. La salvezza è lì ed il club salentino ha tutte le carte in regola per andarla a conquistare. Nonostante tutto.