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Primo gol in stagione, primi importantissimi punti dell'anno e, ovviamente, anche il primo clean sheet. Uno degli artefici principali di tutto ciò è stato anche e soprattutto Wladimiro Falcone, tornato ad essere il muro che noi tutti abbiamo imparato ad amare la scorsa stagione.

Le prime due partite erano state proibitive e il nostro numero 30 si era dovuto piegare per ben 4 volte contro l'Atalanta e 2 volte contro l'Inter senza avere grandissime responsabilità sui gol subiti.

Ieri Falcone è tornato a fare la differenza, risultando decisivo tanto quanto Krstovic che ha deciso l'incontro con la sua zampata.

Il fattore “Wladimuro”

Due le parate in cui Falcone ha ricordato a tutti di essere un top player nel suo ruolo, il classico giocatore in grado di spostare gli equilibri. Correva il minuto ‘53 quando il Cagliari spingeva per cercare la rete del pareggio sfruttando la superiorità numerica. Ecco che arriva il colpo di testa di Azzi quasi a botta sicura e l'intervento prodigioso del portierone nega la rete al difensore sardo. Secondo intervento determinante del portiere romano al minuto 84, momento di massima pressione dei rossoblu: Luvumbo sfugge in velocità a Jean e si presenta davanti a Falcone che si oppone con il corpo e dice di no all'angolano.

Per il resto piglio da leader e sicurezza pressoché totale compreso un cartellino giallo rimediato per presunta perdita di tempo. Falcone è tornato anche se, fondamentalmente, non se ne era mai andato!

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