Il D'Aversa che non ti aspetti: cambia sistema di gioco per "necessità"
Uno degli argomenti più discussi dello scorso anno era proprio la mancanza di duttilità tattica dell'allenatore
Quante volte ne abbiamo discusso lo scorso anno? “Perché non cambia modulo?". Il cambio del sistema di gioco spesso si rendeva necessaria sia per dare maggiore peso all'attacco, sia per venire incontro alle defezioni. Però non c'era verso che Roberto D'Aversa decidesse di cambiare impostazione tattica: 4-3-3 fino alla fine.
Non si riusciva a capire quanto fosse una sua volontà e quanto invece fosse imposta dall'alto. Poi magicamente è arrivato Gotti che ha giocato in tutti i modi possibili e allora il conto è venuto facile.
A Empoli però D'Aversa è cambiato. Ha cominciato il ritiro in un modo, con la difesa a 4, e lo sta finendo in un altro e cioé con la difesa a 3. Un nuovo impianto di gioco provato contro Spezia e Samp che è piaciuto. Un cambio necessario perché dal mercato non sono arrivati quegli uomini rapidi che piacciono al tecnico, come potevano essere Banda e Almqvist lo scorso anno, invece l'attacco è dotato di Esposito, Colombo Shpendi e Caputo, quattro bocche di fuoco che giocano però al centro dell'attacco.
A questi si aggiungono i difensori, capaci tutti di giocare nel sistema a tre, cosa che riesce bene anche a Viti che sarà il sostituto di Luperto.