Lecce, il Tar respinge il ricorso: niente scuola per i bambini non vaccinati
La decisione conferma l’obbligo vaccinale per la tutela dell’immunità di gregge. Respinta la richiesta dei genitori salentini contro l’esclusione dei figli dall’asilo
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato dai genitori di due fratellini della provincia di Lecce contro la mancata ammissione dei figli in una scuola materna. La decisione del dirigente scolastico di negare l’iscrizione dei bambini, in assenza degli adempimenti vaccinali obbligatori, è stata confermata dai giudici.
Le ragioni del Tar
Nel pronunciarsi sul caso, il Tar ha sottolineato che i genitori non hanno fornito prove sufficienti a dimostrare un rischio concreto per la salute dei figli derivante dalla somministrazione dei vaccini obbligatori. Inoltre, il tribunale ha ribadito che la tutela dell’immunità di gregge, stabilita dal legislatore, prevale su eventuali obiezioni individuali.
I vaccini obbligatori
La normativa di riferimento è il Decreto Lorenzin (n. 73/2017, convertito in legge n. 119/2017), che rende obbligatorie diverse vaccinazioni per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni, tra cui quelle contro poliomelite, tetano, difterite, epatite B e le malattie esantematiche. Per i bambini sotto i 6 anni, l’assenza della certificazione vaccinale comporta la decadenza dall’iscrizione a scuole dell’infanzia e asili nido, oltre a una sanzione pecuniaria che può variare da 100 a 500 euro.
La normativa e le recenti polemiche
L’obbligo vaccinale è stato oggetto di discussione anche a livello politico. A luglio 2024, un emendamento del senatore Claudio Borghi della Lega ha proposto la revisione delle disposizioni, suscitando allarmi tra i pediatri e il mondo sanitario. Tuttavia, la legge attuale rimane in vigore, confermando la centralità dei vaccini per la salute pubblica e per garantire l’accesso scolastico.
La sentenza del Tar di Lecce si inserisce in questo quadro, ribadendo l’importanza della prevenzione vaccinale e la necessità di rispettare le disposizioni normative per proteggere la collettività, soprattutto nei contesti educativi dove il rischio di diffusione di malattie è più elevato.