Lecce, ma di cosa hai paura?
Paura. Si è visto dal primo pallone giocato dall'Ascoli. Loro cazzuti, convinti, sicuri di poter vincere. Noi? Spenti, molli, poco autorevoli in casa nostra o in quello che é rimasto della nostra vecchia casa.
Il gol di Stepinski é stato un lampo nel buio, un attimo di luce in 90 minuti di tenebre. Il Lecce non c'è, non é sceso in campo e non si è presentato al Via Del Mare. Probabilmente lo ha visto vuoto ed é andato via, ma gli avversari no, loro erano presenti sul terreno di gioco ed hanno ottenuto meritatamente 3 punti preziosi.
Paura. Ogni sconfitta la alimenta. Ogni battuta a vuoto incoraggia questo stato d'animo. In fondo più sbagli e più hai paura di sbagliare. L’atteggiamento dei giallorossi in campo è quello di chi è nervoso. La testa bassa è diventata l'unica risposta dopo ogni errore, con il morale sotto i tacchetti che calpestano l’erbetta.
Quanto costa la testa nel calcio. Ce lo diceva sempre il nostro vecchio mister da bambini. "Dovete avere la testa libera, altrimenti le gambe non girano ed il talento non serve a niente". Questo Lecce ha talento da vendere, ma la testa è piena di pensieri e paura, appunto.
Paura. Paura di sbagliare un rigore, un passaggio, un gol. Mancosu, Coda, Majer ma alla fine un pò tutti, perché fare nomi e cognomi, così come cercare un colpevole, dopo la sconfitta di ieri, non serve a nulla, se non ad aumentare la rabbia per una nottata insonne ed un sabato che sa di lunedì mattina lavorativo.
Paura. Beh signori, adesso basta avere paura. Paura di cosa poi? Di indossare una maglia gloriosa con i colori più belli che ci siano? Di giocare per una tifoseria che, anche da lontano, vi segue e vi sostiene sempre? Di disputare le partite in uno stadio vuoto che, dopo i risultati delle ultime giornate, nemmeno fischia e mugugna come avrebbe fatto in tempi normali? La paura non esiste. Non si può avere paura di giocare a calcio e di rappresentare il Lecce in giro per l'Italia.
La sveglia é suonata. Oggi é un altro giorno e ieri un lontano ricordo.
Niente paura. Se ci pensa il Lecce non lo sappiamo, ma in fondo da piccoli ci han detto così.
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