Pablo Rodriguez è la cosa più vicina a Javier Ernesto Chevanton che esista
EL DIABLO
Il titolo è un’esagerazione voluta, lo diciamo subito per non creare polemiche e per non ricevere i classici commenti poco carini già di domenica.
Sappiamo che Pablo Rodriguez è un classe 2001 che deve ancora dimostrare tutto, mentre Javier Ernesto Chevanton è stato un attaccante che ha fatto la storia del Lecce, una vera e propria leggenda dei colori giallorossi.
Convenite con noi, però, che la botta di adrenalina, la scossa che attraversa tutto il corpo all’ingresso in campo dello spagnolo, non si prova spesso, anzi forse quasi mai.
Quando Pablo Rodriguez ha iniziato il riscaldamento il punteggio era fermo sull’1 a 1. Il Lecce faticava a trovare spazio e l’Alessandria, invece, di lì a poco ha trovato la rete del vantaggio. Il Via Del Mare, silente per via dell’assenza degli Ultrà Lecce, si è acceso, invocando a gran voce l’ingresso di Pablito.
Un boato del genere prima di un cambio non si sentiva dai tempi di Di Piazza in Serie C. Anche lui spesso era lasciato in panchina da Liverani ed inserito a partita in corso per spaccare le partite e cambiarle.
Il centravanti spagnolo è entrato e dopo 20 secondi ha già creato un’occasione da rete. Dopo appena due minuti, poi, è sfuggito alla marcatura di Di Gennaro, che è stato costretto a buttarlo giù al limite dell’area di rigore, guadagnandosi il secondo cartellino giallo ed una sacrosanta espulsione.
Della scossa adrenalinica portata dallo spagnolo ha tratto beneficio tutta la squadra giallorossa, che è sembrata rinata e pronta a compiere l’impresa. Prima del gol, infatti, il classe 2001 ha avuto un’altra occasione, propiziata da un colpo di testa di Coda, un assist al bacio che Pablo Rodriguez non è riuscito a trasformare in gol.
Il gol, in ogni caso, è arrivato a 4 minuti dal termine, con una conclusione precisa, una parabola imparabile che può infilare all’angolino solo chi ha classe da vendere. Pablito il primo gol al Via Del Mare davanti ai tifosi forse lo immaginava diversamente e avrebbe voluto goderselo di più ma, da qual momento in poi, nei giocatori in campo e nei tifosi sugli spalti è ritornata la speranza di portare a casa i tre punti ed allora l’unica cosa da fare era recuperare in fretta il pallone e provare a segnare un’altra rete.
Quel gol tanto atteso in effetti è arrivato ed alla fine il Lecce è riuscito a portare a casa tre preziosi punti, nonostante una prestazione tutt’altro che convincente. Pablo Rodriguez deve lavorare sodo e segnare ancora tanti altri gol per poter essere paragonato ad un mito del calcio leccese, ma quella sensazione che trasmette ogni volta che entra in campo, beh noi l’abbiamo vissuta poche volte e quasi sempre con l’uruguaiano con la maglia giallorossa numero 19 sulle spalle.