La metamorfosi di Morten
IL CAPITANO
Dappertutto. Nella partita contro la Roma il capitano giallorosso Morten Hjulmand ha giocato, come al solito, a tutto campo, chiudendo ogni linea di passaggio degli avversari e lottando contro tutto e tutti per difendere il risultato.
Abbiamo esaltato tante volte le sue caratteristiche in fase di interdizione. Il danese, infatti, nasce come sradicatore di palloni, come mastino di centrocampo tutto cuore e caparbietà. Ieri, però, abbiamo notato qualcosa di diverso, di insolito, e per questo oggi vogliamo sottolinearlo.
Hjulmand, fin dall’inizio, ha cercato di rappresentare il fulcro del gioco del Lecce, si è preso la responsabilità di diverse giocate, anche avanzando con il pallone tra i piedi. Ha, poi, verticalizzato con frequenza, con lanci precisi per gli esterni d’attacco giallorossi e passaggi filtranti alla ricerca del pertugio giusto nella difesa avversaria.
Ecco, questo per lui rappresenta un altro step di crescita, ciò che mancava per renderlo un centrocampista completo e totale, da grande squadra per intenderci.
Se qualcuno ha visto giocare Hjulmand ieri per la prima volta, di sicuro avrà pensato che questo ragazzo dal ciuffo biondo è un mediano moderno, un regista di qualità e quantità con caratteristiche difficili da trovare nel nostro campionato.
Sarebbe fantastico se il capitano diventasse una bandiera di questa squadra. Ad ogni fine gara, sia in caso di vittoria che di sconfitta, lo vediamo guidare il gruppo per ringraziare i tifosi, da leader di una rosa giovane ma cazzuta. Sappiamo, però, che probabilmente le prossime saranno le ultime gare che disputerà con questa maglia. È giovane, giustamente ambizioso e merita palcoscenici ancora più importanti nei quali esprimersi.
Al minuto 91’, dopo una partita sublime, ha compiuto l’ennesima corsa per fermare Dybala involato verso la porta difesa da Falcone. Lo ha fermato con le cattive, con un fallo che rappresenta lo spirito Lecce. “Qui non si passa”, lo ha detto con i fatti, con un intervento che ha spezzato la ripartenza avversaria e che ha permesso al Lecce di conquistare un altro punto prezioso verso la lotta salvezza.
Ora altre 16 battaglie. Con la stessa voglia, con la stessa fame e magari con questo nuovo Hjulmand: un interditore di qualità.