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Evitiamo di santificare Tonino Gallo dopo una buona prestazione dal primo minuto. La prima, soprattutto, dal primo minuto. Però il calcio è come le montagne russe, vive di alti e bassi. Per questo vogliamo solo cavalcare il momento di estasi, sperando che i bassi siano sempre più alti e il terzino palermitano alzi sempre di più l'asticella. Quando è stato preso come svincolato del Palermo, due anni fa, qualcuno storse il naso. Avrebbero preferito magari che arrivassero i big di quella squadra, ed invece ci siamo dovuti "accontentare" di due scommesse. Una appena persa, quella di Lo Faso. L'altra però stiamo li li per incassarla. Antonino Gallo è l'aspetto positivo di questa stagione. Il bonus che non ti aspetti e che ti fa alzare la potenziale vincita. Per la verità è parso un attimo un oggetto misterioso, quasi non potesse giocare nemmeno in C dopo le 8 presenze al Francavilla. Eppure, in silenzio, è tornato a Lecce e ha scaldato la panchina fino al match contro l'Empoli quando, a 13 minuti dalla fine è stato chiamato da Corini a compiere un'impresa: in quel quarto d'ora scarso lui non se l'è lasciata sfuggire l'occasione di mettersi in mostra, così una dopo l'altra la sua sgroppata verso il fondo l'ha infilata senza preoccuparsi del fatto che il Lecce fosse sotto di una rete. Proprio grazie alla sua furia cieca, i giallorossi tornano al pari e festeggiano un risultato insperato. Gli interessi verso il giovane siciliano cominciano a manifestarsi, ma la volta dopo, contro il Pordenone, Corini lo lascia in pace. Sette minuti contro l'Ascoli stavolta non bastano a ristabilire la parità, ma lui comunque la sua figura l'ha fatta. Contro il Brescia entra per una manciata di minuti, pochi ma sufficienti per partecipare alla rete del 2-2 degli avversari. Qualche mugugno e la sua fama tende ad abbassarsi. Nella gara contro la Cremonese si guadagna il posto da titolare, finalmente per dimostrare che non è l'ala del forcing finale, ma un difensore completo in grado di giocare dal primo minuto. Ed è così, in effetti. La sua partita è buona anche in fase difensiva e oltretutto non trascura per niente quella offensiva, dimostrandosi abbastanza duttile. Ovviamente c'è ancora tutta una storia da scrivere, ma le premesse sembrerebbero essere dalla sua parte. In un Lecce giovane, costruito per i giovani, è giusto il suo momento. E probabilmente il presidente Sticchi Damiani gongola: c'è chi sostiene che l'acquisto del Cabrini palermitano sia stata proprio una sua intuizione...
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