BLOG | Il nulla calcistico
DI FRANCESCO
L’articolo che vi proponiamo è stato scritto da un nostro lettore. Quello che segue è l’articolo così come è stato inviato dunque senza correzioni e senza entrare nel merito delle questioni. Al di là del suo contenuto – sia esso o meno condivisibile – ci dissociamo per la natura e la tipologia di scritto. Questo è solo uno spazio messo a disposizione dei lettori che vogliono esprimersi in maniera compiuta e vogliono dare risalto al loro pensiero.
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di Francesco
È difficile commentare il nulla calcistico. Proprio perché è il nulla non ha dimensioni, contorni, entro i quali poter discutere. Le speranze di vedere qualcosa (attenzione! Non dico tutto) di nuovo, alla fine, sono state disattese ancora una volta. Ti aspetti che l'avversario, nonostante la voglia di fare bene, prima o poi crolli sotto il peso dei 120 minuti giocati qualche giorno prima. Invece, hanno raddoppiato gli sforzi, giocando come si gioca quando si vuole andare in serie A. Le partite si vincono con motivazioni, voglia e attenzione: si vincono arrivando prima sulle seconde palle, aggredendo nei contrasti, marcando stretto, correndo in campo come se non ci fosse un domani. Ti aspetti, pertanto, che sia la tua squadra a fare una di queste partite. Poi, con il trascorrere dei minuti, ti rendi conto che sarà l'ennesima volta (troppo spesso negli ultimi periodi) in cui non ti devi aspettare niente di buono, anzi preghi che le cose non peggiorino. E quando il cronista di Dazn ti dice che il risultato potrebbe comunque andar bene alla luce del ritorno, capisci allora che la frittata è fatta, e che sei davanti al nulla calcistico. La fede che ho riposto in questa maglia, fin dal lontano 1986, non ha mai cessato di esserci e anche questa volta voglio credere che qualcuno tiri fuori la bacchetta magica e compia l'incantesimo che liberi la mia squadra. Ma si sa che le favole non sono reali, e quelle della buonanotte, dette prima di dormire, hanno un lieto fine solo per i bimbi.