Empoli modello Lecce: sostenibilità, stadio e centro sportivo
I toscani vogliono crescere in Serie A attraverso un modello molto simile a quello dei giallorossi
Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, ha parlato a margine della conferenza stampa del nuovo allenatore D'Aversa e del direttore Gemmi. Queste le sue dichiarazioni.
Novità nuovo socio
Nelle ultime ore si era paventata l'ipotesi dell'arrivo nella società toscana di un nuovo socio.
Novità non ci sono. Con i tifosi sono un libro aperto, per tante cose non porta vantaggio ma io sono così, difficile cambiarmi a sessant'anni. Io auspico che ci possa essere qualcuno che possa darci una mano, non c'è né un nome né un cognome.
Ci spero ancora, la sfida principale oltre alla costruzione della squadra è anche quella dello stadio. Lo presenteremo fra pochi giorni, io lo vedo come un regalo alla città. Non voglio trarre interessi particolari, anzi è un impegno economico in più per noi.
Noi vediamo l'Empoli come un figlio, in famiglia abbiamo un rapporto viscerale con questa squadra. Il mese di giugno l'ho passato a vedere i problemi che dovremo affrontare, anziché quasi festeggiare. Vorremmo ampliare anche il centro sportivo, grazie all'amministrazione comunale potremo farlo in futuro.
Tutto questo per avere più consistenza nel fare le cose, anche solo pensando al centro sportivo oggi rappresenta nel suo piccolo un gioiello ma è stato fatto con fatica. Noi l'abbiamo fatto con grande soddisfazione ma c'è stato del sacrificio. Le famiglie, quando vengono sognano che possano venire a giocare con noi.
Col settore giovanile siamo tra le prime 4 squadre, sia per qualità che per quantità. Questa per noi è una cosa incredibile, rispetto anche a quanto si investe rispetto ai grandi club. Il socio? Ci sono soggetti che capiscono che abbiamo un certo appeal ma niente di preciso.
Nuovo progetto per la Serie A
La società toscana ha resettato l'ultima stagione, cambiando sia allenatore che direttore sportivo.
Legarsi alle esperienze passate è una cosa non giusta, ogni annata ha una storia a sé. Ci saranno calciatori diversi, il passato ci può dire cosa ci possiamo aspettare da quelli rimasti, poi ci sono giovani che possono diventare protagonisti.
Non snocciolo i nomi, ma abbiamo 2004 che sono nazionali, un altro che rientrerà da un infortunio, io conosco il lavoro di Gemmi e D'Aversa. Dovevamo confrontarci sul come vivere questa esperienza, ma si tratta di trovare l'alchimia giusta.
Dell'Empoli i due Roberti sanno qual è la nostra storia e i nostri valori, non mi piace scegliere l'allenatore con l'algoritmo, confidiamo sul confronto e su quello che vediamo. Dobbiamo essere bravi a gestire la sconfitta, avere le energie per rasserenarci dopo aver perso.
Sicuramente è una cosa più faticosa rispetto ad altre esperienze ma noi ci conviviamo da anni e lo faremo anche quest'anno. Se guardiamo indietro le situazioni che sembrano molto difficili possono essere portate a termine.