Dalla favola della Serie A alle categorie inferiori: che fine ha fatto Cozzolino?
2 GOL E POI...
Stagione 2005-2006. Il Lecce deve confermarsi in Serie A dopo due salvezze consecutive ottenute con Delio Rossi e Zeman ma sbaglia tutto, compresi i tre tecnici che si susseguono sulla panchina giallorossa ed alla fine retrocede mestamente in Serie B.
Di quell’annata così complicata si ricordano pochissime cose buone ma una di questa è senza dubbio l’esordio in Serie A di un giovanissimo attaccante, Giuseppe Cozzolino, cresciuto calcisticamente nel Giulianova e scoperto dalla società giallorossa.
Il centravanti classe ’85 all’epoca aveva 19 anni e stava vivendo un sogno incredibile, con la Serie A da giocare con la maglia del Lecce, un traguardo impensabile solo pochi mesi prima.
L’attaccante è stato gettato nella mischia non appena ritenuto pronto da Silvio Baldini, attuale tecnico del Palermo, ed ha ripagato la fiducia con due gol, contro Siena e Roma.
La rete siglata contro i toscani, a dir la verità, ha lasciato tutti a bocca aperta, dato che è arrivata dopo una fantastica serpentina in velocità. I difensori bianconeri hanno provato a fermarlo in ogni modo ma nessuno ci è riuscito, con Cozzolino che si è procurato un varco tra le maglie avversarie, ha saltato il portiere e ribadito in porta la prima rete della sua carriera in Serie A. Contro la Roma, invece, ha segnato la rete del 2 a1, battendo il portiere Doni con un rasoterra preciso da dentro l'area di rigore.
La storia che vi abbiamo raccontato fino ad ora pare quella di un attaccante che ha poi mantenuto le attese e segnato caterve di gol nella massima serie. In quel periodo, a suggellare l'ottimo momento, è arrivata anche la convocazione con la Nazionale Under 20 ma dopo quelle due reti le soddisfazioni hanno iniziato a lasciare il posto alla delusione ed alla fine Cozzolino è ritornato nelle categorie inferiori per ritrovare serenità, sorrisi e gol.
Cremonese, Potenza, Como, Spal, Fidelis Andria, Pro Patria, AltoVicentino, Delta Porto Tolle, Zola, Castelvetro, Palmese, Nola ed ora Saviano. La sua carriera non ha preso il volo come ci si aspettava e come quei gol in Serie A avevano lasciato credere.
Nessuno può sapere perché quel talentuoso diciannovenne ha poi ripetuto il percorso inverso per trovare qualcuno che gli desse fiducia e spazio. Adesso a 38 anni qualche rimpianto c’è ma dopo quasi 20 anni da quei momenti c’è anche la consapevolezza che doveva andare così. La vita a volte regala soddisfazioni incredibili solo per pochi istanti. Il trucco, in ogni caso, è tenere con sé il meglio da ogni avventura.