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L’ansia, l’attesa, una notte insonne passata ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere il giorno dopo, rivedendo le partite precedenti e le vittorie più importanti, 

L’ingresso al Via Del Mare, l’emozione che solo il nostro stadio riesce a darci ed i cori della Nord, colorata e festante come nelle migliori occasioni.

Poi le squadre in campo, il riscaldamento e l’ingresso prima del calcio d’inizio. La palla che sembra non voler entrare, Strefezza, Coda e Di Mariano che ci provano in tutti i modi, con il portiere avversarie ed il palo che si mettono di traverso. 

Il fischio dell’arbitro, l’intervallo, il messaggio con l’amico che non è allo stadio, due battute con chi invece è venuto con noi quella sera, come sempre da tanti ormai. 

Le squadre che ritornano sul terreno di gioco, il gol di Majer che esulta quasi piangendo e fa commuovere il Via Del Mare, le urla di tutto lo stadio, dei tifosi che ormai hanno capito che manca poco e poi si potrà finalmente festeggiare, salutare una categoria per accoglierne un’altra più difficile certamente ma anche più stimolante.

Il brusio di sottofondo, la notizia che il Monza è sotto in quel di Perugia, il “ce ne andiamo in Serie A” della Nord cantato a squarciagola da tutto il Via Del Mare, ormai in piedi ed in attesa solo del fischio finale.

Il triplice fischio, gli abbracci, le urla, gli occhi rivolti al cielo verso chi non c’è più ma è sempre con noi. I protagonisti che sfilano sulla passerella, Lucioni che alza la coppa, la festa per le vie del centro, con una città pazza di gioia che ha festeggiato fino alle prime luci dell’alba.

Venerdì scorso abbiamo vissuto tutto questo e sicuramente anche di più, dato che per l’euforia del momento alcune cose le abbiamo dimenticate. 

Siamo tifosi del Lecce e viviamo per giornate come quella di venerdì. Non è solo la vittoria, anzi non è proprio la vittoria. È il legame con la nostra terra, l’attaccamento alla nostra maglia, la consapevolezza che ognuno di noi, con il suo minuscolo contributo, ha aiutato questi ragazzi a raggiungere questo obiettivo.

Se non lo provi non lo puoi capire, ma per fortuna una settimana fa eravamo tutti presenti, sia al Via Del Mare che davanti al televisore, per vivere una notte fantastica, una notte da Serie A. 

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