E' salito a
114 il numero dei canali
Telegram sequestrati dalla Procura di Bari con l'accusa di aver diffuso
illecitamente decine di migliaia di copie pirata di giornali, riviste e libri.
Il
sequestro d'urgenza disposto il 27 aprile dal procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi ed eseguito dalla
Guardia di Finanza inizialmente nei confronti di 20 canali, ha aperto la strada ad un monitoraggio quotidiano dell'applicazione di messaggeria istantanea. Ad oggi è stata
accertata l'esistenza, con conseguente chiusura, di 114 canali.
In alcuni casi si
tratterebbe degli stessi già bloccati e poi riaperti con nomi diversi ma con i medesimi contenuti
pirata.
Nell'indagine, a carico di
persone da identificare, la magistratura barese ipotizza i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul
diritto d'autore. Stando agli accertamenti, avviati dopo la denuncia di
Fieg e
Agcom, il meccanismo di pirateria informatica avrebbe causato al settore dell'
editoria danni per circa
670 mila euro al giorno (
250 milioni di euro all'anno).