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Guai per Javier Saviola, attaccante argentino dal palmares invidiabile che ha indossato la maglia di Real Madrid e Barcellona oltre ad aver onorato per tanti anni la camiseta dell'Albiceleste.

Il “Conejo”, soprannome affibbiatogli durante l'infanzia in Argentina, questa volta l'ha combinata grossa ed è stato fermato per un controllo della polizia mentre tornata da una festa ad Andorra. Come riportato dai media locali, l'etilometro non ha lasciato scampo all'ex attaccante che aveva una soglia di alcool nel sangue pari a 1,10 grammi quando la legislazione locale prevede una soglia massima di 0,5.

Saviola ha trascorso la notte in una stazione di polizia e adesso rischia il ritiro della patente per un anno oltre ad una pesante sanzione pecuniaria.

Saviola tra Barça, Real ed Hellas Verona

Gli appassionati di calcio ricorderanno sicuramente il piccolo attaccante che era considerato un autentico predestinato in patria. E il Barcellona se ne accorse quando il “Conejo” non era ancora 20enne e lo portò in Catalogna acquistandolo dal River Plate per la cifra record di 70 miliardi. A Barcellona fu accolto come “El Pibito” e designato subito come erede di Diego Armando Maradona. A Barcellona può vantare 105 partite e 44 gol per poi essere oscurato dall'esplosione di un certo Ronaldinho e da un grave infortunio al ginocchio nel 2005. 

Dopo un prestito nelle file del Monaco, in Francia, ecco che Saviola si ritrova svincolato dopo la scadenza naturale del suo contratto e firma con gli acerrimi rivali del Real Madrid nel 2007. L'esperienza nel Real di Schuster si rivelerà un autentico fallimento e Saviola inizierà a girovagare per l'Europa senza successo vestendo le maglie di Benfica, Malaga, Olympiacos, Hellas Verona per poi chiudere la carriera al River, proprio lì dove il talento di Buenos Aires era sbocciato.

Per la cronaca, anche l'esperienza italiana con la maglia del Verona fu un autentico flop: 15 presenze ed un unico gol nella stagione 2014-2015, proprio prima di tornare in patria e appendere gli scarpini al chiodo.

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