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Ricordate le prime partite nelle quali è sceso in campo Helgason? Il centrocampista islandese sembrava un pesce fuor d'acqua, un ragazzo in difficoltà sotto tutti i punti di vista.

Bene, ora ripensate alla prestazione offerta ieri dal talento classe 2000. Contro il Crotone, infatti, lo abbiamo visto chiedere spesso il pallone con grande personalità, nonostante la giovane età, e prendersi anche la responsabilità di alcune giocate, segno questo di una crescita caratteriale significativa. 

Il merito di tutto questo è senza dubbio da attribuire a Marco Baroni, tecnico giallorosso che ha creduto fortemente nelle potenzialità del ragazzo anche quando le prestazioni non erano all'altezza e la piazza mugugnava per la sua presenza sul terreno di gioco.

Come abbiamo detto e scritto altre volte in passato, l'unico modo per permettere ai giovani di crescere è quello di schierarli in campo, anche assumendosi qualche rischio.

Helgason veniva da un calcio totalmente diverso da quello italiano e nei primi mesi non parlava nemmeno una parola della nostra lingua. Alla sua età ci vuole del tempo per ambientarsi ma ora sembra pienamente dentro al gruppo e per Baroni rappresenta un'arma fondamentale, specie quando ha bisogno di un giocatore duttile e capace di abbinare quantità e qualità.

Certamente il giovane islandese ha ancora ampi margini di miglioramento e dovrà imparare a gestire bene le forze durante la partita, ma rispetto a settembre sono stati fatti già passi da gigante ed il futuro e la carta d'identità sono tutti e due dalla sua parte. 

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