Lecce, Saverio e la sua "fabbrica" giallorossa: la normalità che diventa straordinarietà
Non ci pensa mai nessuno, ma la maglia giallorossa è l’unica che consenta di immaginare solarità (giallo) e cuore (rosso). Saverio Sticchi Damiani somiglia nel temperamento e nello stile ai colori del Lecce, di cui è presidente dal 15 Dicembre 2017. Scelte secche. Si espone al giudizio altrui, non stinge la realtà con le battute. In questo è molto più leccese, nell’intimo, dell’ex presidente Giovanni Semeraro. L’ex banchiere capiva di calcio parecchio, ma non lo intendeva come duro lavoro, passione sanguinosa, lo distraeva, nulla di più. Mescolava con distacco serio e faceto, ‘battezzava’ volentieri questo o quel giocatore, poi spariva con la sua Smart nelle strade della città.
Saverio non è così. Sin dalla prima giovinezza. Coinvolgimento emotivo e applicazione severa, mai esibiti, serbati con discrezione. Ha smitizzato l’eleganza dei modi, l’educazione nei comportamenti che distinguerebbero l’équipe dei “Templari”. Insomma la capacità di perdere e di vincere con nonchalance.
Sono i suoi modi ed il suo saper fare, i mattoni per tirar su un restyling dello stadio, la gioia di un bel gol in un blocco dove le cose in una società funzionano insieme, con la medesima serietà nella moralità, nell’estetica e nei risultati.
In tutto, Saverio è figlio di suo padre Ernesto: intelligenza e classe. Appena c’è stata occasione di poter acquisire il Lecce, insieme ad Ernico Tundo, Corrado Liguori ed Alessandro Adamo, ha avuto modo di esercitare il suo talento, si sono visti i risultati. Due promozioni consecutive dalla Serie C alla A.
Molto interessato alle svolte politiche e gestionali del "sistema calcio", Saverio Sticchi Damiani è però un grande appassionato anche di tecnica e tattica, ci capisce e non delega tutto il lavoro a Mauro Meluso. Quando è necessario, nelle trattative di mercato entra lui per chiuderle, e lo fa con grande concretezza.
Adesso Saverio dovrà spendere un bel po' di denaro nei prossimi giorni, cercando un grande attaccante per Liverani e insistendo sulle altre voci del suo personale bilancio: il conto economico più virtuoso grazie anche al restyling dello stadio, la ferocia sportiva, l'attenzione al vivaio, il carisma del padre. Non proprio emanazioni del "non più soltanto giovane" Saverio Sticchi Damiani, ma linee-guida di un lavoro senza tregua. Da catena di montaggio del calcio, da officina che non chiude mai. Passano le epoche, ma il Lecce resta pur sempre una grande fabbrica.
Oggi al ‘Via del Mare’ c’è la prima ufficiale della stagione in Coppa Italia, i giallorossi ospitano la Salernitana. Inizia un nuovo anno sportivo, godiamocelo. Grazie Saverio. Grazie a te ed ai tuo compagni di viaggio Corrado, Alessandro, Silvia, Dario ed al ‘grande’ Renè per averci portato in Paradiso!
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